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AMMORTIZZATORI SOCIALI

Firmato accordo con tutte parti sociali su cassa integrazione in deroga; al veneto 38 milioni di euro.

E’ stato firmato il 28 dicembre scorso a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, l’accordo tra Regione Veneto, rappresentata dall’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e le parti sociali per la cassa integrazione in deroga per il 2013. Un risultato importante che arriva dopo una lunga trattativa che ha visto come al solito la Confartigianato protagonista. “La riforma degli ammortizzatori sociali non si è ancora avviata – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Giuseppe Sbalchiero- e in attesa di una messa a punto dell’intervento della bilateralità nella gestione delle crisi, tale intesa era indispensabile per coprire fin dal 2 di gennaio le sospensioni per mancanza di lavoro nelle imprese artigiane”. “Quest’anno infatti –prosegue il Presidente- non è stato possibile attivare immediatamente, come nel 2012, le prestazioni di Ebav. La Confartigianato Veneto assieme alle altre associazioni artigiane intende però attivare sul tema un confronto con le OOSS quando il quadro legislativo sarà completato e ripristinare così quel circuito virtuoso che ha permesso di sostenere migliaia di lavoratori ed imprese artigiane soprattutto negli ultimi quattro anni”. 38 i milioni di euro messi a disposizione per la CIG in deroga. Risorse limitate e quindi con un grado di copertura in termini temporali inferiore rispetto agli anni precedenti ma il giudizio sull’accordo è nel complesso positivo come va altrettanto riconosciuta la grande capacità dimostrata dall’amministrazione regionale nel gestire le oltre 10mila richieste giunte dalle imprese nel corso del 2012, il 64% delle quali hanno interessato le imprese artigiane. “E’ un tema, quello delle risorse, -conclude Sbalchiero- importante visto lo scarso finanziamento messo a disposizione dal Governo. Dobbiamo però dare atto all’Assessore al Lavoro Elena Donazzan, del suo forte impegno nel sostenere, in tutte le sedi, l’esigenza di ulteriori adeguati stanziamenti”. Altro elemento che connota una discontinuità nella nuova CIG in deroga è la fine del cofinanziamento FSE. Pratica che, nel passato, aveva obbligato le Regioni ad articolare una proposta formativa indifferenziata che non riusciva a tener conto della diversità di utilizzo dell’ammortizzatore sociale. Ad esserne maggiormente penalizzate le piccole imprese e quelle artigiane che spesso utilizzano lo strumento nella modalità “stop and go”. Ciò portava a grossissime difficoltà nell’organizzare corsi destinati a chi magari già era tornato al lavoro.