ANCHE L’ASSOARTIGIANI VICENZA A SOSTEGNO DELLE NUOVE NORME CHE TUTELANO IL MADE IN ITALY
04/09/2009ANCHE L'ASSOARTIGIANI VICENZA A SOSTEGNO DELLE NUOVE NORME CHE TUTELANO IL MADE IN ITALYAttesa da anni, invocata dagli imprenditori e dai consumatori, è finalmente entrata in vigore il 15 agosto scorso la nuova legge n. 99/09 relativa ai criteri e alle disposizioni anti contraffazione a tutela del Made in Italy. Un provvedimento che ha dovuto essere subito difeso a spada tratta da tutto il sistema Confartigianato nei confronti dell'ostruzionismo messo in atto dalle lobby dei grandi produttori, i quali ne hanno chiesto il "congelamento": tentativo che è stato bloccato – in riferimento all'art. 17 della legge- prima che approdasse in Consiglio dei Ministri, mentre ora in un tavolo tecnico si confronteranno le posizioni delle parti. «Ci opponiamo a qualsiasi pressione di retromarcia – osserva Stefano Stenta, presidente del Sistema Moda dell'Associazione Artigiani di Vicenza, che segue l'evolversi della vicenda assieme al vicepresidente della categoria metalli preziosi Paolo Costa – perché non vengano azzerati i notevoli passi in avanti compiuti in materia di tracciabilità dei prodotti e trasparenza del mercato». Con la legge n. 99 finalmente vengono inasprite le sanzioni per le false indicazioni di provenienza. Citare il paese di fabbricazione è un obbligo troppo spesso disatteso, a danno dei consumatori e delle nostre aziende che tengono alto il valore qualitativo del vero Made in Italy. Ora la legge c'è, osservano le piccole imprese, è stata approvata e adesso bisogna farla rispettare. Anche il direttivo nazionale della Moda di Confartigianato riunitosi in Veneto ha plaudito il governo, e i ministri veneti in particolare, per l'approvazione della norma, per la valenza e le ricadute positive delle nuove regole, opinione condivisa dal mondo orafo rappresentato a livello regionale da un altro vicentino, Onorio Zen.A giudizio degli artigiani, il mercato della moda è distorto perché alcuni grandi marchi, dopo aver delocalizzato la produzione, continuano a fregiarsi del marchio Made in Italy quando di italiano hanno solo il design o il brand. Per questo da anni si chiede l'approvazione anche a livello europeo di un regolamento che renda obbligatoria l'etichettatura che indichi il Paese di provenienza delle merci extra UE: la proposta di regolamento predisposta dalla Commissione Europea nel 2005 va in questa direzione, ma l'opposizione di diversi Stati membri ostacola l'adozione della norma da parte dell'UE. In questo contesto si è fatto strada il sistema di tracciabilità volontaria delle produzioni moda ITF (Italian Textile Fashion), che anche l'Associazione Artigiani vicentina attraverso il Consorzio Modattiva sta sostenendo con forza. Ma le istanze interessano anche i settori del legno, mobile, occhialeria e meccanica, per un totale di 36mila aziende venete.