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APPELLO DI CONFARTIGIANATO VICENZA AI SINDACI: “LIMITATE IL PESO DELL’IMU SULLE IMPRESE”

“Egregio signor sindaco, in rappresentanza delle migliaia di imprese della provincia che aderiscono a Confartigianato, nei mesi durissimi che la nostra economia sta vivendo le rivolgo un appello affinché sia avviata una riflessione sull’applicazione dell’IMU”. Inizia così la lettera che il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo, ha inviato ai primi cittadini dei Comuni del territorio per evidenziare le ulteriori criticità che le aziende si troveranno ad affrontare. “Con l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica, infatti, mentre  da un lato viene reintrodotta l’ICI sulla prima casa, dall’altro si applicano aggravi pesantissimi d’imposta sulle attività produttive e commerciali. Ancora una volta – scrive Bonomo – si colpiscono quelle piccole e medie imprese che costituiscono, non dimentichiamolo, la spina dorsale dell’economia italiana e del Veneto in particolare. Non a caso, dall’IMU lo Stato ricaverà quasi la metà del gettito previsto dalla manovra “Salva Italia”: si bussa sempre alla stessa porta”.
Una nuova tegola, quindi, che cadrà su quanti lottano quotidianamente con la crisi, le oscillazioni del mercato, la concorrenza straniera, la burocrazia opprimente, le difficoltà di accesso al credito. “Le imprese vicentine stanno facendo sforzi enormi – ricorda il presidente degli artigiani – per mantenere i livelli occupazionali e reagire alla recessione. Esse sono presenti e radicate nelle nostre comunità locali, esprimono la volontà e determinazione a resistere, a rilanciare, a innovare, per le loro famiglie e quelle dei collaboratori. Tale impegno non può né deve essere soffocato da nuovi, insostenibili carichi fiscali”.  
Infatti, spiega Bonomo, “nell’applicazione dell’IMU, che si configura nei fatti come un’imposta sul patrimonio, le attività commerciali e produttive risultano particolarmente tartassate, secondo logiche che sono in contraddizione con il buonsenso se si considera la difficoltà del momento”.
I conti per le imprese rischiano perciò di diventare ancora più pesanti a causa della “iniquità di un’imposta che colpisce anche nei moltissimi casi in cui sull’immobile grava un mutuo. Per cui, si paga l’imposta per un patrimonio che non è ancora nella disponibilità dell’impresa la quale, nei primi anni, paga in anticipo alle banche gli interessi, che costituiscono un costo. Si penalizzano così quelle aziende che hanno imboccato la via della patrimonializzazione”.
Il presidente Confartigianato sottolinea inoltre che “nelle nostre comunità, nei nostri territori, troviamo situazioni economiche, di infrastrutture e servizi, molto diverse tra loro. Ci sono tessuti imprenditoriali fragili o consolidati, tradizionali, innovativi o maturi, che devono essere compresi e sostenuti caso per caso attraverso un confronto incisivo e costruttivo con le Amministrazioni comunali”. Insomma, non si può applicare una tassa in maniera indiscriminata e “per questo motivo – aggiunge Bonomo rivolgendosi a ogni sindaco – chiediamo che sia posta dalla sua Amministrazione la massima attenzione nell’esercizio del potere discrezionale che la norma assegna ai Comuni di aumentare o diminuire le aliquote dell’IMU”.