ASSOARTIGIANI: AUTOTRASPORTATORI FERMI DAL 10 AL 14 DICEMBRE CONTRO IL CARO-GASOLIO E LA CONCORRENZA SLEALE
05/12/2007ASSOARTIGIANI: AUTOTRASPORTATORI FERMI DAL 10 AL 14 DICEMBRE CONTRO IL CARO-GASOLIO E LA CONCORRENZA SLEALEGli autotrasportatori di Confartigianato Assoartigiani di Vicenza, Fita-Cna, FAI, hanno programmato, per domenica 9 alle 10 al Centro congressi di via Fermi a Vicenza, un'assemblea durante la quale saranno discusse le modalità con cui attuare il fermo previsto dal 10 al 14 dicembre per protestare contro il caro-gasolio e la concorrenza sleale.«Chiediamo interventi immediati, a iniziare dalla sterilizzazione dell'Iva con conseguente riduzione delle accise sui carburanti, per contrastare la grave crisi delle imprese di autotrasporto merci – spiega Maria Teresa Faresin, presidente degli autotrasportatori Assoartigiani- dato che gli operatori del settore ormai stanno lavorando in perdita». Dal 2003 a oggi il prezzo del gasolio è aumentato del 42%; i rincari degli ultimi quattro anni hanno determinato un maggior costo di 1.527 milioni sul settore, una media di 17.707 euro in più per impresa. E così l'Italia è ai primi posti in Europa per il più alto prezzo del gasolio: 1.259 euro per 1.000 litri, di cui 633 euro di imposte (Iva e accise), pari al 50,4% del prezzo finale alla pompa. Le sole accise incidono per il 33,6%. «A fronte di questa gravissima situazione – aggiunge Faresin – chiediamo che il governo mantenga gli impegni per ridurre il peso delle accise sui carburanti». Non solo: si sollecita anche un provvedimento che consenta di evidenziare il costo del carburante nelle fatture che gli autotrasportatori rilasciano ai committenti e che le tariffe di trasporto contengano un meccanismo di adeguamento al prezzo del gasolio. «In attesa di risposte da parte del governo – spiega la presidente – è stato perciò confermato da Confartigianato Trasporti il fermo dei servizi di autotrasporto merci dal 10 al 14 dicembre, protesta inevitabile data la mancata attuazione degli impegni normativi e finanziari assunti dall'Esecutivo: l'alto costo del gasolio, la concorrenza sleale dei vettori stranieri e la mancanza di una strategia mirata sui controlli di tutti gli operatori del trasporto di merci su strada non hanno fatto altro che aumentare le difficoltà delle nostre aziende». All'iniziativa del fermo nazionale aderiscono oltre a Confartigianato, Fita-Cna, FAI, Fiap, Unitai e Sna/Casartigiani.