Autoconsumo e fotovoltaico per risparmiare
La strada per diventare meno dipendenti. Nuove prospettive nell’azione di Confartigianato a supporto di imprese, famiglie e comunità contro il caro energia e il nodo approvvigionamenti.
Le riduzioni di forniture di gas all’Italia da parte di Gazprom hanno confermato, ancora una volta, le difficoltà di approvvigionamento di una materia prima essenziale per il nostro Paese, con l’inevitabile conseguente aumento dei costi delle forniture energetiche. Una situazione che non si risolverà né tanto presto né tanto facilmente: perciò servono riflessioni e soluzioni non solo che arginino la situazione contingente, ma che guardino anche in prospettiva.
Sul tema delle forniture energetiche Confartigianato, attraverso anche il Consorzio CAEM, ha attivato una serie di misure a supporto di imprese e famiglie. Non solo: l’Associazione ritiene anche che la strada da imboccare sia quella dell’autoconsumo. Da qui uno studio sui siti produttivi che possono installare impianti fotovoltaici fino alle Comunità Energetiche.
L’iniziativa
Proprio questi sono stati questi i temi dell’incontro promosso da Confartigianato Vicenza e sostenuto da EBAV (Ente Bilaterale Artigianato Veneto), Edilcassa Veneto e Camera di Commercio. Un appuntamento che rientrava tra le iniziative del progetto Centro Servizi per la Sostenibilità di Confartigianato Vicenza, che nel corso dell’anno proporrà altri momenti di approfondimento ma che svolge anche un’operatività concreta sui temi dell’energia e della sostenibilità in senso più ampio. Non solo: l’incontro è stato anche il primo di una serie di tre che, come detto, Confartigianato Vicenza ha in calendario in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
L’attenzione di Confartigianato Imprese Vicenza sul tema costi energia è sempre stata alta, sin dalle prime avvisaglie. Quello delle forniture del gas e dell’energia è, infatti, un nodo che sta mettendo in grande difficoltà imprese e famiglie, che dal settembre del 2021 vedono mensilmente aumentare i costi delle bollette, in molti casi oggettivamente insostenibili. Come del resto illustrato anche da Daniela Corsini (Senior Economist Rates, Fx & Commodities Research della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo) con i dati elaborati nell’approfondimento “Materie prime fra crisi energetica e guerra in Ucraina”. A fronte dell’impegno del Governo nel cercare di abbattere almeno una parte di questi costi, purtroppo con risultati modesti, Confartigianato Vicenza insieme al consorzio CAEM sta avviando una nuova progettualità con l’intento di raggiungere almeno tre obiettivi: ridurre i costi a carico delle imprese e famiglie, utilizzare energia da fonte rinnovabile possibilmente prodotta in loco, contrastare per quanto possibile la povertà energetica.
Lo studio e i risultati
“Nel secondo semestre del 2021 siamo riusciti, tramite il CAEM, a evitare ai consorziati gli aumenti tariffari di quel periodo – ha spiegato il presidente di Confartigianato Vicenza, Gianluca Cavion-; un risultato importante a beneficio delle imprese, che hanno avuto ancora una volta l’opportunità di verificare quanto sia importante aggregarsi per acquistare energia elettrica e gas. Nel contempo abbiamo mantenuto gli impegni, insieme ad AIM Energy (oggi AGSM AIM Energia spa), nei confronti delle migliaia di famiglie che hanno aderito a un accordo che prevede importanti sconti sulle tariffe trimestralmente deliberate dall’Autorità di regolazione ARERA”.
Assodato poi che il mercato elettrico è decisamente mutato, il rischio che permangano tariffe elevate è reale, così come quello della difficoltà degli approvvigionamenti.
“Proprio sull’approvvigionamento va definita una nuova strategia per rendere più libere le imprese e permettere loro di avere costi energetici inferiori a quelli del mercato – ha continuato Cavion -. Con questi obiettivi, Confartigianato e CAEM hanno avviato una nuova progettualità che punta proprio sull’autoconsumo. Si tratta di un percorso in cui vogliamo coinvolgere le imprese, ma anche le famiglie, affinché possano cogliere tutte le opportunità offerte dalle normative, con l’obiettivo di arrivare ad autoprodurre energia pulita per le proprie esigenze e per la collettività”.
Confartigianato Vicenza ha così condotto un primo studio sugli 852 siti delle imprese del settore manifatturiero della provincia aderenti al CAEM. Ciò ha permesso di individuare ben 503 siti con coperture disponibili per l’installazione di impianti fotovoltaici, mentre per gli altri 288 si sta cercando di capire quale sia la disponibilità di spazi. Sono 61 invece i siti con fotovoltaico già presente e, altro dato interessante, su 950 plessi scolastici mappati 800 non hanno pannelli fotovoltaici a supporto del loro consumo.
Questa attenta analisi, fatta su un campione rappresentativo dell’artigianato manifatturiero vicentino, ha permesso a Confartigianato Vicenza di individuare anche quali sono le aree nella nostra provincia a maggior concentrazione di spazi/coperture disponibili, per avviare con le aziende associate individuate un percorso verso l’autoproduzione di almeno una buona parte dell’energia necessaria. Il progetto a cui mira Confartigianato è quello di Comunità Energetiche di dimensioni tali da farne strumenti funzionali alla collettività allargata, e non ambiti ristretti, e che possano diventare insieme al consorzio CAEM soggetti rilevanti e strategici per il territorio.
Le soluzioni
Negli intenti, le Comunità Energetiche vedranno Confartigianato quale soggetto attivo nella gestione delle stesse, con Dolomiti Energia come partner. Dopo lo studio, il passo successivo sarà la rilevazione puntuale dei dati necessari per la verifica della sostenibilità dei singoli potenziali investimenti, anche in una logica di Comunità Energetica o di autoconsumo collettivo nel caso di situazioni condominiali. In questo primo step saranno coinvolte aziende delle aree dell’Alto Vicentino, dell’area capoluogo, delle zone Agno Chiampo e Bassano Marostica, per poi procedere in tutto il territorio provinciale, con l’auspicio che nel frattempo vengano finalmente deliberati gli ulteriori necessari aspetti normativi.
“Intendiamo – ha concluso Cavion – anche avviare confronti con gli istituti bancari per capire quali potrebbero essere i nostri partner su queste nuove tematiche e per le quali intendiamo negoziare, in forma anche innovativa, regole e condizioni, senza dimenticare di cogliere le opportunità che verranno offerte con il PNRR nei Comuni con meno di 5.000 abitanti, visto l’enorme fondo messo a disposizione di 2,2 miliardi di euro, e dai bandi che riteniamo verranno emanati dall’ente pubblico”.
In pratica, cambiamo i paradigmi. Non si tratta più di ‘incentivare’ la produzione di energia del singolo ma di incentivare la condivisione, come ha sottolineato Giacomo Cantarella (EPQ srl, Gruppo Dolomiti Energia), avendo anche presente che in questo modo c’è una ‘ricaduta di valore’ sui territori, che diventano più attrattivi sia per le imprese che per le famiglie.
L’aspetto finanziario
E proprio sui rapporti banche-imprese è intervenuto Massimo Teruzzi, Specialista Innovazione Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo, spiegando come gli istituti di credito abbiano aperto un dialogo sulla sostenibilità, che si traduce anche in azioni specifiche, con le imprese che a loro si riferiscono.
“Una sostenibilità che va intesa a tutto tondo non solo sotto l’aspetto ambientale, e che per questo richiede un cambio di passo dentro e fuori le aziende – ha concluso Francesco Giacomin, direttore di Confartigianato Imprese Vicenza – . Anche perché su questi aspetti cresce progressivamente pure l’attenzione proprio delle comunità e dei cittadini. Quindi, si tratta prima di tutto di un cambiamento culturale che poi va tradotto nella pratica e che investe non solo le grandi realtà. L’artigianato anche nel Vicentino rappresenta il 99% del tessuto produttivo: a queste aziende Confartigianato si rivolge con azioni concrete. Dal canto loro, banche e decisori politici dovrebbero tener conto della potenzialità delle imprese artigiane studiando soluzioni a loro misura”.
La testimonianza
Interessante, nel corso dell’incontro, è stata la testimonianza di Luca Borinato, titolare e amministratore di Quiko Italy, azienda che in modo lungimirante ha investito nell’autoconsumo di energia, e adottato nella linea produttiva numerose soluzioni sostenibili: l’imprenditore ha infatti raccontato come il fotovoltaico abbia permesso all’azienda di risparmiare sui conti delle bollette.
Articolo aggiornato al 29 luglio 2022
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