AUTORIPARAZIONE: NASCE LA MECCATRONICA
Modificata la Legge 122/92: unificate le attività di meccanico/motorista ed elettrauto
D’ora in poi, al momento di risolvere un guasto meccanico o elettrico/elettronico alla nostra automobile, non porteremo più il veicolo dal meccanico o dall’elettrauto, ma dal “meccatronico”. “Un’evoluzione linguistica che probabilmente non si verificherà, non subito, ma la nascita della nuova figura artigiana in seno alla categoria dell’autoriparazione è invece una realtà”. E’ questo il primo commento di Massimo Speri, presidente degli Autoriparatori di Confartigianato Verona, sulla Legge 11 dicembre 2012, n. 224, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 21 dicembre 2012, che sostituendo il comma 3 dell’art. 1 della Legge 122 del 1992ha apportato importanti modifiche all’attività di autoriparazione, unificando in una nuova categoria detta “meccatronica”, le due preesistenti attività di meccanico-motorista ed elettrauto. A partire dal 5 gennaio 2013, data di entrata in vigore della Legge, non è più possibile iscrivere un’impresa per la sola attività di meccanica o per la sola attività di elettrauto; conseguentemente, coloro che vogliano avviare una nuova attività dovranno necessariamente chiedere la lett. a) della Legge 122/92 cioè la “meccatronica” ed essere in possesso di almeno uno tra una serie di requisiti tecnico professionali necessari per entrambe le attività, tra cui titoli di studio specifici, titoli di studio più esperienza professionale o mera esperienza professionale. “Per le imprese già in attività – spiega il presidente di categoria di Confartigianato Verona – sono previste diverse modalità di passaggio. Ad esempio, quelle già abilitate sia alla meccanica/motoristica che all’elettrauto vengono abilitate di diritto alla nuova attività di ‘meccatronica’, anche se non è ancora chiaro se il passaggio presso la Camera di Commercio sia automatico. Invece, le imprese di autoriparazione già abilitate alla sola attività di meccanica/motoristica o alla sola attività di elettrauto, possono continuare a svolgere l’attività per cinque anni (cioè sino al 5 gennaio 2018), ma entro tale data i responsabili tecnici dovranno acquisire anche un titolo abilitante all’attività, rispettivamente, di elettrauto e di meccanico/motorista, frequentando un apposito corso regionale teorico-pratico di qualificazione. Ciò per evitare di perdere la qualifica di responsabile tecnico”. Regioni e Province Autonome, entro sei mesi, dovranno adeguare i programmi e le modalità di svolgimento dei corsi regionali alle nuove disposizioni. Potranno comunque continuare a svolgere l’attività le imprese i cui responsabili tecnici (siano o meno titolari dell’impresa stessa) abbiano compiuto 55 anni alla data del 5 gennaio 2013, e ciò sino al compimento dell’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. “Si tratta di una evoluzione obbligata – commenta Massimo Speri – considerato che, oramai, lo sviluppo tecnico e tecnologico nell’automotive ha reso sempre più impalpabile la separazione tra interventi di pura meccanica e pura elettronica. Come Associazione di categoria seguiremo gli ulteriori sviluppi relativi all’entrata in vigore della norma. Al momento possiamo limitarci ad auspicare che l’impatto degli adempimenti di adeguamento riguardanti le imprese già in attività sia ridotto al minimo”.