Cavion sul caro bollette: “L’intervento del Governo non è sufficiente”
“L’azione sugli oneri di sistema incide del 10% su bollette aumentate anche del 200%. Servono azioni più incisive e investimenti sulla sostenibilità”
22 febbraio 2022
Gli interventi Governativi sul caro bollette non fa diminuire la preoccupazione delle piccole imprese per gli aumenti dei costi di gas e energia elettrica, una situazione che da settembre è letteralmente fuori controllo.
I CONTI NON TORNANO
“Gli interventi non hanno che inciso marginalmente sulla bolletta, perché gli oneri di sistema, annullati nel primo trimestre e ora anche nel secondo, tendenzialmente corrispondono a una media del 10% dell’intero costo. La preoccupazione per i costi energetici rimane quindi alta: è evidente a tutti che ormai si sono toccato livelli insopportabili per il mondo delle piccole imprese – spiega Gianluca Cavion presidente di Confartigianato Vicenza-. L’intervento del Governo appare più come un gesto ‘simbolico’ che un reale intervento per contrastare il caro energia”.
LE SIMULAZIONI DEL CAEM
Lo dimostrano anche alcune simulazioni fatte del CAEM, consorzio Confartigianato di riferimento per le forniture di gas ed energia elettrica, per capire l’effettivo peso dell’intervento governativo sulle imprese.
Così per un’azienda produttrice di salumi che consuma annualmente 332.604 kWh con un prezzo di borsa elettrica di 260 €/MWh, il costo annuale della bolletta passa da 45.101€ a 100.425 € nel calcolo si è tenuto conto dell’annullamento degli oneri di sistema incidenti per il 9,20%, questo significa che l’aumento del 2022 sul 2021 sarà del 122,7%. Se si passa invece a un panificio con 149.731 kWh annui i costi in bolletta del 2022 sul 2021 passano da 20.985 € a 46.602 € tenendo in considerazione l’annullamento degli oneri di sistema che incidono per il solo 9,40%. Un’azienda meccanica con 1,2 milioni di kWh annui, con l’intervento del Governo che abbatte i costi dell’8,4%, passa da un costo di 188.828 € ad un costo di 399.479 € con un aumento in bolletta del 118,5%.
INTERVENTO ININFLUENTE PER LE AZIENDE
“Si potrebbe andare avanti – continua Cavion- ma la sostanza non cambia. L’aiuto decretato dal governo, con gli attuali valori in gioco, è assolutamente ininfluente e quindi inefficace rispetto agli aumenti e alle aspettative delle nostre aziende. Insistiamo perciò nel dire che si deve trovare una soluzione per limitare il peso degli aumenti dei costi della materia prima”.
GLI ANNUNCI
Accanto all’annuncio del Governo dell’abbattimento degli oneri di sistema anche per il secondo trimestre dell’anno, indipendentemente dalla potenza disponibile (sopra e sotto i 16,5 kW), sembra sia stata deliberata anche la riduzione degli oneri di sistema per il gas. Viene poi rafforzato il bonus sociale per le forniture di gas e di energia domestiche ed esteso fino a giugno il credito d’imposta per gli energivori (pare alle stesse condizioni di quelle del primo trimestre 2022). Peraltro sembra che un’analoga misura venga introdotta per i gasifori.
INTERVENTI APPREZZATI MA SI DEVE CAMBIARE MARCIA
“È chiaro che qualsiasi intervento a sostegno delle imprese è apprezzato – aggiunge Cavion- ma non possiamo nascondere il fatto che siamo di fronte ad aiuti importanti in termini assoluti ma che alle singole aziende appaiono più come un pannicello caldo. A fronte di aumenti del 200% delle bollette un 10% di riduzione sembra veramente poca cosa. Altro aspetto è la continua differenziazione di benefici fra chi è energivoro o gasiforo e chi non lo è. Come sistema Paese dovremmo difendere e aiutare tutti allo stesso modo: non esistono, e non possono esistere, figli di serie A e serie B. Non siamo contrari al fatto che per le grandi aziende ci sia la possibilità, in determinate condizioni, di accedere al credito d’imposta, ma tale opportunità dovrebbe essere data anche alle aziende di piccole dimensioni. Il costo dell’energia e del gas in termini percentuali rispetto al fatturato aziendale può essere molto pesante anche per una impresa artigiana o comunque di piccole dimensioni”.
NON SI FESTEGGIA
Confartigianato Vicenza quindi non festeggia per quanto deliberato dal Governo per il secondo trimestre: “A questo punto ci si deve augurare solo un calo del prezzo della materia energia e gas importante, ipotesi inevitabilmente legata alla situazione geopolitica internazionale che vive un periodo di grandi preoccupazioni”.
LE ALTRE STRADE
Per abbattere i costi energetici ci sono però altre strade, anche se non così immediate. “Parliamo della sostenibilità che vedrà senza ombra di dubbio coinvolte le piccole imprese – evidenzia Cavion-. Condividiamo la necessità di puntare verso forme di energia pulita e di spingere sull’acceleratore della sostenibilità, ma per farlo dobbiamo prima di tutto aiutare le imprese a rimanere sul mercato. Affrontiamo le cose con le giuste tempistiche”.