BONOMO (CONFARTIGIANATO VICENZA): “NEL ‘DECRETO DEL FARE’ C’È BUONA VOLONTÀ, MA SERVONO CONCRETEZZA REALE ED EFFICACIA IMMEDIATA”
“È una dimostrazione di buona volontà, però la strada per ridare fiato all’economia è lunga e le piccole imprese hanno bisogno di provvedimenti non solo concreti, ma di efficacia immediata”.
Così Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, commenta i contenuti del “decreto del fare” varato dal Governo dopo averne analizzato le varie voci.
Tra gli aspetti positivi Bonomo rileva, ad esempio, le agevolazioni in materia di riscossione, che danno respiro ai contribuenti in difficoltà con Equitalia, anche se sul fronte fiscale serve “il coraggio di abrogare la disposizione sulla responsabilità solidale negli appalti, che ha avuto come unico effetto quello di aumentare i già biblici tempi di pagamento fra imprese”.
Quanto al credito, l’auspicio è che il rafforzamento del Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi serva a ridare sostegno agli investimenti, così come la riedizione della “legge Sabatini” per il finanziamento di macchinari e impianti.
Sul fronte dell’energia, Bonomo sottolinea invece “il modestissimo effetto della riduzione del prezzo e l’assenza di riequilibrio del carico fiscale sulle bollette delle piccole imprese e delle grandi aziende”, mentre dà atto dei “passi in avanti nelle semplificazioni in materia ambientale e la sicurezza sul lavoro, con le norme riguardanti il trattamento delle rocce e terre da scavo che abrogano la complessa procedura a carico dei piccoli cantieri e la possibilità di alleggerire la valutazione dei rischi per le attività a basso rischio infortunistico”.
Quanto al capitolo delle semplificazioni e della trasparenza dei rapporti tra amministrazioni, imprese e cittadini, secondo il presidente della Confartigianato vicentina “appare apprezzabile l’introduzione del principio del risarcimento per chi subisce i ritardi della Pubblica Amministrazione, sebbene l’esperienza imponga cautela sulla reale operatività di tali principi”.
Bene, invece, la “terapia d’urto” decisa per lo smaltimento delle pratiche (1,2 milioni di arretrati) della giustizia civile.
Per quanto riguarda, infine, le “zone a burocrazia zero” e le sperimentazioni amministrative, per Bonomo si tratta di misure “in sé valide, ma che rischiano di sovrapporsi a norme analoghe già contenute in precedenti provvedimenti. Sarebbe invece auspicabile portare a compimento, con eventuali aggiustamenti, i processi già avviati, a cominciare dal riconoscere alle Agenzie per le Imprese il ruolo che il legislatore nel 2008 gli ha assegnato quale soggetto privato accreditato a svolgere una funzione pubblica. Si metterebbe in azione un reale processo di sussidiarietà pubblico-privato, in grado di produrre risparmi per le amministrazioni e rendere più familiare il rapporto delle imprese con la burocrazia”.
Tutto questo, conclude Bonomo, “mentre restiamo in attesa dell’altro provvedimento più volte annunciato e altrettante volte rimandato, quello del decreto riguardante lo snellimento del mercato del lavoro con adeguati incentivi alle imprese”.