Cavion (Confartigianato) sulla sospensione dal 1° luglio del cashback
“Finalmente! Da marzo diciamo che quei 3 miliardi risparmiati per il 2022 possono essere investiti meglio e in maniera più lungimirante”
29 giugno 2021
“Finalmente!”. È il commento del presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion, alla notizia della sospensione del cashback dal 1° luglio.
“Già a marzo avevamo espresso il nostro disappunto per misure, come appunto il cashback e la lotteria degli scontrini, che avevano l’aspetto dell’improvvisazione – continua Cavion-. Anche sui denari risparmiati avevamo visto lungo: 3 miliardi di euro recuperati per il 2022 sospendendo il cashback, che diventano 5 se cancelliamo anche la lotteria degli scontrini. Ricordo che queste misure, giustificate con motivazioni deboli quali la lotta all’evasione, alla fine si sono dimostrate, soprattutto la lotteria degli scontrini, a portata dei soliti furbi che per fare un certo numero di operazioni, e avere quindi qualche possibilità di vittoria, pagavano anche un singolo caffè con bancomat o carta di credito. Nel frattempo, come facemmo notare già a marzo, interi settori dell’artigianato hanno pagato davvero e caro il lockdown, le zone di vario colore, le restrizioni su orari e attività, i dispositivi e gli adeguamenti alle norme anti contagio, il balletto delle aperture a singhiozzo, contingentate, calendarizzate. Comprendiamo che forse si è trattato di misure dettate dalla non facile situazione del momento, tutto è partito con il super cashback di Natale 2020 per rilanciare gli acquisti, ma bene ha fatto Draghi a sospenderle – aggiunge Cavion-. Tra l’altro misure di questo tipo sono state decise unilateralmente quando invece, a nostro avviso, sarebbe stato auspicabile una riflessione con le categorie economiche più colpite per capire come meglio indirizzare le risorse. Ora, speriamo che i 3 miliardi risparmiati, siano investiti in maniera più lungimirante per sostenere realmente le piccole e medie imprese in questa delicata fase di ripartenza fornendo loro strumenti, non solo economici, per tornare e rimanere competitive sul mercato”.
“In particolare – conclude Cavion -, le misure dei crediti di imposta sulle attività di ricerca e sviluppo, attualmente fissate in pochi punti percentuali, meritano di essere incrementate per dare slancio agli investimenti da parte delle imprese, così come il credito di imposta sugli acquisti di beni strumentali”.