CINA: MISSIONE DI CONFARTIGIANATO VICENZA PER IL SETTORE CONCIA
Cina, terribile competitore o potenziale committente? Con questo quesito, tra scetticismo e curiosità, si sono recentemente recate in Cina le piccole aziende della concia del Sistema produzione della Confartigianato Vicenza.
L’iniziativa, realizzata grazie a Ebav e Made in Vicenza, ha permesso di vedere l’elevato progresso economico e anche di occidentalizzazione di questa nazione che sta crescendo, con tassi di espansione vicini alle due cifre. La missione è stata strutturata per consentire sia incontri di livello istituzionale con le associazioni della pelle e con grossisti, ma anche incontri B2B per quelle aziende interessate ad ampliare il proprio ambito commerciale.
La grande impresa italiana della concia esporta già il 21% nell’area Cina, che rappresenta il nostro primo mercato di sbocco, ma la forte crescita sul mercato cinese della domanda di alcuni prodotti in pelle, specialmente per borse, scarpe e abbigliamento, porterà a un aumento della domanda che spinta dalla maggiore disponibilità dei consumatori finali, si orienterà su prodotti e pelle conciate di qualità, a vantaggio quindi della produzione italiana; anche le piccole aziende, se opportunamente supportate, potrebbero giocare le loro carte. Le imprese della concia in Cina tendenzialmente lavorano nella fascia media o bassa del mercato e anche nella finta pelle; Canton, ad esempio, ha un grosso nucleo produttivo e commerciale orientato a tale prodotto, che la delegazione vicentina ha potuto visitare. Nel corso della missione, a riprova del fatto che la professionalità e il know-how dei conciatori italiani sono ampiamente riconosciuti, ad accogliere la delegazione vicentina nel distretto di Huadu c’era Huang Guizhao, Ministro degli esteri e investimenti della regione di Canton. Sia in questo che in altri incontri è emersa anche la volontà cinese di migliorare il livello qualitativo dei loro prodotti. Se da un lato questo aspetto può preoccupare, in quanto migliorando potrebbero diventare potenziali concorrenti, dall’altro è anche arrivata la conferma che la Cina sta cambiando il suo modello di sviluppo, dando soprattutto priorità alla domanda interna, visto che sta nascendo una classe media che si può permettere livelli occidentali di consumo; un potenziale mercato che può rilevarsi interessante anche per le piccole imprese della vallata del Chiampo, visto che la produzione locale non è in grado di soddisfare la domanda interna di pelle per borse, scarpe e abbigliamento. Il governo cinese, intanto, alle imprese della concia ha già espresso le sue direttive, limitare la frammentazione del settore, puntare su insediamenti produttivi in alcune zone definite, dando priorità a insediamenti di grandi dimensioni (chiudendo le aziende con bassa produzione) per: combattere l’inquinamento, aumentare l’efficienza produttiva e incentivare la produzione di vera pelle.