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CINA UN NUOVO TREND: NON CONTA PIÙ SOLO LO STATUS DEI TOP BRAND, MA SI APRONO SPAZI PER MARCHI DI NICCHIA E ORIGINALI

Una spinta è arrivata anche dalla stretta anticorruzione imposta dal Governo di Pechino. Ma il trend è strutturale, e comincia a essere quantificato nei dati: i consumatori cinesi del lusso stanno cambiando a una rapidità probabilmente mai registrata in Paesi in evoluzione. E stanno alzando l’asticella del ‘gusto’ passando dalla ricerca dell’ostentazione, tipica di un mercato emergente, alla ricerca della qualità, con una tendenza concreta verso l’artigianato e verso prodotti originali. Uno spostamento che gioca piuttosto a favore di brand meno universali e più di nicchia come quelli made in Italy. Per giunta, secondo le ricerche di mercato, il fenomeno sembra farsi progressivamente più tangibile all’elevarsi della fascia di mercato. La testimonianza in merito agli effetti della ‘legge’ anticorruzione arriva da Mario Boselli, presidente della Camera della moda italiana, reduce da una recente visita oltre la Grande Muraglia. Lo stop agli acquisti destinati a regali a fini di corruzione, in base a una ‘cultura’ della tangente assai diffusa in Cina, ha generato un riequilibrio di mercato. “Poiché tipicamente per omaggi o regali di un certo tipo – spiega Boselli – il marchio è fondamentale, una certa parte del segmento lusso era automaticamente appannaggio solo dei top brand. Ma la stretta alla corruzione ha favorito il cambio di equilibri. Oggi, i consumatori cinesi sembrano orientarsi maggiormente sull’acquisto per se stessi, e questo sta aprendo il mercato anche ai marchi più piccoli e, soprattutto, capaci di soddisfare gusti specifici e personali”. Buone notizie, dunque, per un sistema come quello italiano, ricco di marchi di qualità, con forte caratterizzazione, ma con una diffusione di ‘nicchia’ se confrontata con i big. Notizie che vengono sostenute anche da una recente analisi della società londinese Mintel, colosso della ricerca di mercato nato negli anni Settanta e oggi presente in tutti i continenti, con 500 dipendenti full time e 17.500 professionisti associati. Mintel ha diffuso a fine marzo uno studio in cui sostiene che “per i cinesi, oggi il lusso è artigianale”. “Mentre fino a oggi i consumatori del Paese – si legge nella nota di presentazione della ricerca – erano ritenuti attratti principalmente dallo status legato a un prodotto di lusso, l’analisi invece rivela che c’è una nuova caratteristica ricercata nello shopping: l’artigianato”. La parola ‘craftsmanship’, dice Mintel, è quella che il 64% dei consumatori cinesi del campione ritengono come maggiormente indicative del concetto di lusso, davanti alle parole ‘expensive’ al 58% e ‘status’ al 53 per cento. Per contro, un massiccio 94% ha convenuto che ai marchi di lusso va riconosciuta artigianalità nella produzione e progettazione. La tendenza, peraltro, diventa più consistente al crescere della ricchezza. Infatti, il 71% di quelli con reddito familiare oltre i 25.000 renminbi al mese (circa 3mila euro) definisce il lusso come artigianalità, un pieno 10% in più rispetto a quelli con reddito familiare tra 20.000 e 25.000 renminbi al mese (61%). Assai interessante, poi, una sorta di controprova legata all’importanza dello status associato al prodotto di lusso. Importanza che decresce all’aumento della ricchezza. Dunque, con una relazione inversa rispetto ai favori per l’artigianalità. I dati della ricerca, infatti, rivelano che il 48% dei consumatori con reddito familiare oltre 25.000 renminbi al mese considera l’effetto-status quando acquistano beni di lusso. Questa cifra sale al 53% al reddito tra 20.000 e 25.000 renminbi al mese. “Che ci fosse in atto una ‘maturazione’ dei consumatori cinesi – ha commentato Matthew Crabbe, Director of Research Asia Pacific at Mintel – era ormai assoda. Ciò che la nostra analisi evidenzia è il grado di diffusione nel mercato di questa nuova attitude”. “Questa ricerca – ha aggiunto – mette in evidenza che più il consumatore è ricco, più è probabile che apprezzi i beni di lusso per la loro qualità e il valore innato, ed è meno probabile definisca il lusso in termini di fattori esterni come lo stato o stravaganza di un prodotto di lusso”.