COL PROGETTO EBAV LQC – LEAN QUALITY CLUSTER, LA QUALITÀ TORNA IN PISTA
I sistemi di qualità possono diventare più leggeri dal punto di vista burocratico e dei costi? A questa domanda il direttivo regionale della Federazione meccanica ha dato una risposta col progetto LQC Lean Quality Cluster. “Le certificazioni volontarie riconducibili alle norme ISO 9001/2000 (sistema di gestione per la qualità), OHSAS 18000 (sistema di gestione per la Salute e la Sicurezza dei lavoratori), ISO 14001 (sistema di gestione ambientale), SA 8000 (sistema di gestione per la Responsabilità Sociale SA 8000) -spiega Giampietro Mozzo presidente regionale della categoriapossono certamente rappresentare uno strumento commerciale in taluni casi molto importante, soprattutto in mercati esteri oppure in appalti pubblici. Queste certificazioni essendo prevalentemente volontarie, si presuppone che l’imprenditore decida di adottare l’una o l’altra, oppure più di una, probabilmente sulla base di richieste dirette del Cliente/Committente. Negli ultimi periodi, a causa della profonda crisi e della necessità di individuare degli elementi di valore e distintivi che possano rendere l’impresa riconoscibile in termini di eccellenza, le norme menzionate stanno ri-acquistando questa ultima e ulteriore valenza. Una piccola impresa che intende investire risorse nell’adozione delle norme citate deve affrontare due principali problemi:
- un grande impegno in termini di risorse umane per mantenere i sistemi di gestione in conformità ai requisiti di norma: nel tempo questo impegno può scemare e tutti gli investimenti fatti inizialmente vengono “buttati al vento”;
- costi vivi di applicazione, gestione e mantenimento dei sistemi di gestione.
L’uno o l’altro problema, spesso entrambi, rappresentano la causa di fallimento più frequente con conseguente progressivo abbandono dei sistemi di gestione da parte delle imprese, al punto di diventare mere e proprie pratiche burocratiche. Con il progetto che abbiamo chiamato LQC LeanQualityCluster, -continua Mozzo- si vuole realizzare uno strumento standardizzato e leggero, che permetta una gestione “lean” dei sistemi, al fine di ottenere uno snellimento delle attività burocratico gestionali e una gestione della documentazione unitaria e non ripetuta, ovviamente coerente con i requisiti previsti dalle norme, e che impatti positivamente sui costi vivi di applicazione, gestione e mantenimento dei sistemi di gestione”. Gli elementi chiave che possono consentire il raggiungimento dei risultati sopraindicati sono:
- una gestione integrata delle norme;
- una informatizzazione spinta in modalità cloud computing;
- una rete di imprese che utilizzi il medesimo supporto determinando economie di scala.
“La rete fra imprese -conclude Giampietro Mozzo– è un elemento strategico che anche con questo progetto viene riproposto. Confidiamo che il mettersi insieme per risolvere il problema di gestione delle certificazioni apra ad altre prospettive di aggregazione magari sul versante produttivo e del marketing”.