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CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO E CONFINDUSTRIA: “PER L’INNESTO SULLA STRADA PASUBIO IL VIADOTTO È LA SOLUZIONE MIGLIORE”

Condividendo le istanze degli imprenditori della zona, le Categorie economiche ribadiscono le controindicazioni dell’altra soluzione ipotizzata al Moracchino, quella della rotatoria

“Ci aspettiamo che dalla Conferenza dei Servizi prevista a ottobre esca una indicazione chiara e inequivocabile a favore dell’ipotesi più ragionevole ed efficace, che è quella del viadotto”.
Con queste parole i rappresentanti berici di Confartigianato, Confcommercio e Confindustria, intervengono sul dibattito riguardante l’innesto sulla strada Pasubio in località Moracchino della futura “bretella”.
L’altra soluzione, quella di una rotatoria sopraelevata – che le norme tecniche non consentono comunque di realizzare a raso – a giudizio dei presidenti territoriali Valter Casarotto, Matteo Trevisan e Carlo Rumor contiene una serie di controindicazioni “che sono state ben espresse nella lettera  che alcuni imprenditori hanno inviato al sindaco e nelle dichiarazioni rese alla stampa da operatori economici della zona, i quali non solo paventano il rischio di una marginalizzazione delle loro attività e dell’intera area, ma fanno anche presente la necessaria fluidità che il viadotto garantirebbe alla circolazione in zona, oltre a essere una soluzione di minor impatto visivo”.
A giudizio delle Categorie, “la realizzazione di rotatorie è una soluzione che può essere adottata (ma non abusata) in caso di modifiche ai tracciati preesistenti, però in presenza di opere nuove è senz’altro preferibile adottare anche nuovi criteri che garantiscano scorrevolezza alla viabilità e ai trasporti, nonché sicurezza agli utenti”.
Quanto alla questione dei costi, “vanno messi sul piatto pure elementi quali il danno calcolato dagli imprenditori sulle loro attività e sui posti di lavoro che esse garantiscono, o la spesa per gli espropri necessari alla rotatoria. A proposito: se si hanno a cuore i temi ambientali, occorre riconoscere che una rotatoria ‘consumerebbe’ altri terreni oggi agricoli”. In conclusione, “anche per chi è chiamato a decidere politicamente e amministrativamente è giunto il momento di mettere da parte qualsiasi titubanza: attesa da decenni, invocata da tutti per la sua fondamentale importanza, la tangenziale nord non può essere caratterizzata da soluzioni di minima, ma diventare una struttura moderna, agevole, dotata di segmenti funzionali: quelli che le attuali tecniche costruttive consentono di rendere realmente efficaci contenendo significativamente l’impatto ambientale. Come, appunto, l’auspicato viadotto sulla strada Pasubio”.