Confartigianato Veneto: referendum, adesso avanti con il negoziato
“Un risultato estremamente positivo”. Esordisce in modo lapidario il presidente di Confartigianato Imprese Agostino Bonomo all’indomani del risultato del referendum in Veneto sull’autonomia.
“Risultato – precisa il presidente – al quale abbiamo concorso con convinzione e consapevolezza della posta in essere. La gente ha risposto pacificamente e in modo chiaro, con un’affluenza andata addirittura oltre il livello delle ultime elezioni regionali”.
Emergono, a parere di Confartigianato Imprese Veneto, almeno quattro significati, che vanno ben oltre la stessa posta referendaria.
Il primo, anche comparando l’esito nella confinante Lombardia, è l’affermarsi di un chiaro sentimento identitario veneto.
Il secondo è la denuncia da parte di oltre 2milioni e mezzo di veneti della non accettazione a stare tra due regioni a statuto speciale, comprendendo sempre meno le differenze fin qui patite.
Il terzo è la protesta contro la burocrazia, le inefficienze ed i soldi pubblici male spesi.
Il quarto è un malessere economico che caratterizza il triangolo produttivo centrale del Veneto, recentemente investito da vicende bancarie sulle quali non è ancora stata fatta completa luce.
“Ora la Regione deve attivarsi subito – prosegue Bonomo – e, nell’ambito delle materie già individuate e alle quali ribadiamo la richiesta di aggiungere la Giustizia di Pace, usare un approccio pragmatico e finalizzato al risultato. Il mondo che rappresentiamo, segnala l’urgenza di ottenere autonomia nella formazione professionale, nell’istruzione tecnica, nelle politiche attive di collocamento, nella disciplina dell’artigianato e nella giustizia di pace”.
“Come Confartigianato Imprese Veneto – conclude -, abbiamo già concorso ad attivare sui principali temi dell’auspicata autonomia un laboratorio tecnico e confermiamo la piena disponibilità a svolgere studi e azioni a supporto del negoziato”.