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CONFARTIGIANATO VICENZA SI CONFRONTA CON L’ON. LANZARIN SUL FOTOVOLTAICO

Nerio Dalla Vecchia, l'on. Manuela Lanzarin e Lorenzo BariOrganizzato presso la sede di Schio, da Confartigianato Vicenza, un incontro con l’on. Manuela Lanzarin, componente della 7^ commissione ambiente, territorio e lavori pubblici alla Camera dei deputati, sul tema del fotovoltaico in relazione al decreto Romani, relativo al conto energia.

All’incontro, presieduto dal presidente mandamentale di Schio, Nerio Dalla Vecchia e con la presenza dell’assessore alle politiche energetiche della Confartigianato Vicenza, Luigino Bari, hanno partecipato alcuni amministratori e i presidenti mandamentali di Schio di Confindustria, CNA e API. L’incontro è stato promosso dall’artigiano e consigliere comunale Valter Orsi, che si è fatto parte attiva nel coinvolgimento dell’onorevole Lanzarin. Il presidente Dalla Vecchia, aprendo l’incontro, ha fatto propria la preoccupazione degli artigiani installatori, ma non solo, del Mandamento di Schio, in relazione al decreto Romani che di fatto ha bloccato l’attività della filiera del fotovoltaico. L’onorevole Lanzarin ha invece illustrato la mozione presentata dalla Lega Nord alla Camera dei Deputati, in relazione alla situazione che si è venuta a creare nel Paese, a danno della intera filiera delle aziende del fotovoltaico e dell’ambiente. Un danno che stima per il 2010, in termini di soli aspetti economici, in circa 6/8 miliardi di euro. Ma anche un danno a un settore, che in Italia sta sviluppando tecnologie innovative e occupazione (fra occupati diretti e indiretti sono circa 115.000 gli addetti coinvolti nella filiera). La mozione illustrata impegna il Governo su più aspetti; ne riportiamo solo alcuni: 1) convocare immediatamente un tavolo di confronto con gli operatori del settore delle fonti rinnovabili, per definire al più presto un nuovo sistema di incentivi; 2) non lasciare nell’incertezza il settore delle energie rinnovabili e anticipare entro i primi giorni di aprile il nuovo decreto sui nuovi incentivi; 3) fare salvi gli investimenti che siano stati avviati sulla base del precedente quadro normativo, ristabilendo un orizzonte di certezza sull’ammontare degli incentivi di cui beneficiano le imprese e che assicurano il rimborso dei finanziamenti bancari, interpretando il riferimento “all’entrata in esercizio degli impianti”, contenuto nel decreto legislativo approvato, nel senso dell’effettiva produzione di energia elettrica, anche indipendentemente dall’allaccio alla rete elettrica; 4) prevedere che i necessari aggiustamenti, ossia la tendenziale riduzione nel tempo degli incentivi per le fonti rinnovabili, tengano in debito conto i congrui tempi di transizione, al fine di garantire gli investimenti effettuati dalle imprese del settore; 9) rideterminazione del sistema degli incentivi per il fotovoltaico, tenendo in considerazione, oltre alla loro sostenibilità, gli investimenti già effettuati per la realizzazione di impianti fotovoltaici, l’esigenza di accrescere l’efficienza energetica nell’edilizia e l’opportunità di prevedere meccanismi di adeguamento del livello dell’incentivo alle dinamiche dei costi delle tecnologie e degli impianti, a prevedere altresì una modulazione in riduzione degli incentivi, secondo la maggiore potenza degli impianti; 16) valutare l’opportunità, in prospettiva, di ridurre la soglia di potenza degli impianti, oltre al quale può essere adottato il sistema delle aste a ribasso.