CONFARTIGIANATO VICENZA: SUCCESSO PER LA LECTIO MAGISTRALIS DEL NOBEL DANIEL MCFADDEN – L’INTERVISTA CON L’ECONOMISTA
Lunedì 3 dicembre, in occasione dell’Assemblea Generale dei Soci di Confartigianato Vicenza, terminata la parte privata al Centro Congressi di via Fermi, ha avuto luogo una lectio magistralis da parte di Daniel McFadden, premio Nobel per l’Economia nel 2000, che ha parlato dell’attuale situazione di crisi globale.
A introdurre l’ospite sono stati il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo, e il direttore Pietro Francesco De Lotto.
Docente di Economia Sanitaria e Politica all’Università di Southern California e di Economia all’Università di California – Berkeley, laureato in fisica e animato da una forte attenzione verso il sociale, Daniel McFadden ha esaminato con cura ma anche semplicità la situazione mondiale, con alcuni Paesi dell’Occidente in crisi – vedi Grecia e Spagna – altri stabili, come la Germania, altri ancora con una situazione così così, come l’Italia stessa. McFadden ha indicato anche alcuni dei metodi per l’uscita dalla crisi, che a suo parere durerà ancora almeno uno o due anni. In Europa si potrebbe prevedere ad esempio un leggero innalzamento dell’inflazione, oppure drastici tagli e maggiore controllo sull’efficienza di Stato e servizi. Una situazione insomma dai risvolti in chiaroscuro, ma non drammatica.
Al termine della prolusione, l’economista ha risposto con competenza e semplicità a diverse domande del pubblico, indicando come le piccole imprese devono prepararsi (l’innovazione è fondamentale), ma sottolineando anche come senza Europa unita ed euro la situazione di tutti i Paesi sarebbe ben peggiore; ha messo comunque in guardia sulle “sparate” delle agenzie di rating, concludendo con una battuta semiseria alla domanda del direttore generale De Lotto sul fatto che spesso in Europa si dà la colpa di quanto avviene a fattori esterni: da un certo punto di vista, ha detto McFadden, ne avete tutte le ragioni, perché gli avvoltoi sono sempre pronti a lanciarsi sulla vittima prescelta, ma è vero che – soprattutto in Italia – bisognerebbe pensare di più a ristrutturare il sistema, come la Germania, almeno in parte, ha già fatto.
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