Continua a crescere l’occupazione nell’artigianato vicentino: è quanto emerge dai dati del I semestre 2019
Continua la crescita dell’occupazione dipendente artigiana in provincia di Vicenza. La notizia arriva dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza a seguito di una analisi condotta su un campione significativo di 1930 aziende associate. I dati si riferiscono al I semestre 2019 e registrano un aumento dell’occupazione pari a +1,1% rispetto allo stesso periodo del 2018, variazione in linea con il +0,9% registrato a fine 2018.
L’area che traina il dato è quella dell’Alto vicentino (+2,1%), mentre negli altri territori le dinamiche sono meno intense ma sempre positive e in crescita rispetto al 2018.
Sebbene l’occupazione dipendente artigiana cresca nella maggior parte delle categorie economiche, ci sono alcune eccezionalità. Registrano una dinamica di 3 volte superiore del totale del +1,1% i lavoratori delle imprese dell’Alimentazione (+4,5%) e della Moda (+3,4%). Mentre i settori Benessere e Artigianato Artistico segnano un calo di occupati rispettivamente pari a -1,2% e -0,9% rispetto al I semestre 2018.
Continua da sette rilevazioni consecutive il maggior dinamismo dell’occupazione femminile, portando la dinamica per genere a livelli molto simili: nella prima metà dell’anno l’occupazione femminile cresce del +1,2%, rispetto ad analogo periodo del 2018, solo 0,2 punti percentuali in più rispetto a +1% registrato dall’occupazione maschile. Al proposito, si rileva che la componente femminile rappresenta un terzo (33,9%) dell’occupazione dipendente dell’artigianato.
Rallenta la crescita dell’occupazione straniera che nel I semestre 2019 segna un +0,3%, contro il +2,4% registrato nel II semestre 2018 e aumenta la componente italiana: +1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
A livello di età, il 52,2% dei dipendenti artigiani ha tra i 30 e i 50 anni. I dati rilevano una ripresa della crescita dell’occupazione under 30 (+1,1%) dopo l’arresto osservato nella scorsa rilevazione (-0,1%). Aumentano consistentemente, come ormai prevedibile negli ultimi anni, gli occupati over 50 (+7,3% rispetto al I semestre 2018) a causa del progressivo invecchiamento della forza lavoro conseguenza anche della riduzione delle uscite per pensionamento.
Meritano un approfondimento, visto che da sempre sono le figure su cui puntano molto gli artigiani, i dati sugli apprendisti: +4,5% nel I semestre 2019 a fronte del +2,4% registrato nella seconda metà del 2018. Fra questi crescono gli apprendisti minorenni (+ 40,4%), che rappresentano 6% del totale, mentre i maggiorenni crescono 2,8%.
Il dato relativo agli under 18 è dovuto all’articolata offerta dei percorsi di formazione professionale (CFP) dell’apprendistato di primo livello finalizzata, appunto, all’acquisizione della qualifica e del diploma professionale. Tale strumento, che affianca il tradizionale apprendistato professionalizzante, offre alle aziende artigiane la possibilità di formare il lavoratore direttamente al proprio interno, condividendo il percorso formativo con la scuola. In pratica una parte rilevante della formazione scolastica viene svolta in azienda. Non solo, le aziende che adottano l’apprendistato di primo livello possono godere di agevolazioni retributivi e contributivi. Anche EBAV (Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto) sostiene le imprese per le attività di tutoraggio, e offre una borsa di studio per i lavoratori una volta conseguito il titolo di studio.
Rallenta, invece, la crescita degli impiegati: +3,4% rispetto ad un anno prima (era +6,1% la variazione nel II semestre 2018); mentre sono stabili gli operai (+0,1%, dopo il calo registrato dello 1% nel II semestre 2018).
Infine, per la prima volta negli ultimi 4 anni, si osserva un maggior dinamismo dell’occupazione full-time: +1,2% nel I semestre 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre l’occupazione part-time (che rappresenta il 19,8% dell’occupazione dipendente artigiana) segna un +0,8%.
“I dati dell’Ufficio Studi, confermati anche dal Sistema Informativo Lavoro Veneto che registrano un saldo occupazionale in positivo seppur in leggero calo, sono confortanti e raccontano di un artigianato vicentino in crescita dimensionale pronto a investire anche su nuove forze lavoro– commenta Sandro Venzo, componente della Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza, con delega al Lavoro-. Al proposito, la stabilità di manodopera professionalmente meno qualificata può essere letta anche con la mancanza di figure molto ricercate dalle imprese; d’altro canto la crescita di altre posizioni lavorative ci dice che anche nelle piccole aziende c’è necessità di personale preposto ad esempio a intercettare mercati”.