Continua il trend positivo degli occupati nell’artigianato vicentino
Dopo che il secondo semestre 2015 si era chiuso con un più 0,1%, continua il trend positivo dell’occupazione nelle imprese artigiane della provincia di Vicenza.
Nei primi sei mesi del 2016, infatti, si registra una crescita dello 0,7% rispetto ad analogo periodo dello scorso anno. E così il bilancio è di due variazioni positive consecutive negli ultimi 8 anni.
Sono questi i dati che emergono dall’ultima elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza su un campione di 2.109 imprese. (Leggi lo studio completo)
Naturalmente, la variazione ha andamenti diversi nei territori: occupazione artigiana cresce del 2,9% nell’area di Schio, dell’1,2% nell’Agno-Chiampo, dello 0,7% nell’Area Berica e dello 0,3% a Vicenza, ma cala nell’area di Bassano-Marostica (-0,8%) e Thiene (-0,1%), flessioni tuttavia più contenute di quelle registrate nel secondo semestre 2015 (rispettivamente -1,3% e -0,4%).
Quanto ai comparti, la crescita degli occupati, sempre rispetto al primo semestre dello scorso anno, aumenta nel settore Manifatturiero (+1,0%) e nei Servizi (+1,3%). Soffrono ancora le Costruzioni che registrano una flessione degli occupati pari a -1,4%, in miglioramento, però, rispetto al -2,8% nel secondo semestre 2015.
Come già osservato a fine dello scorso anno, anche per questo inizio 2016, rispetto ai dati dello stesso periodo del 2015, a trainare la crescita dell’occupazione sono le categorie Comunicazione (+5,0%), Moda (+4,4%), Mobilità (+2,7%) e Produzione (+2,1%).
Rispetto alla prima parte dello scorso anno poi, l’occupazione maschile aumenta dello 0,5%, mentre quella femminile mostra una crescita doppia e pari a +1% con un’incidenza delle donne sugli occupati pari al 33,2% (equivalente ad 1 lavoratore su 3).
Quanto alla nazionalità, la sola componente italiana segna un +1,1% rispetto al primo semestre 2015, mentre l’occupazione straniera segna di nuovo una variazione negativa (-1,9%), tuttavia inferiore al -2,6% osservato nel semestre precedente. E così l’incidenza degli stranieri tra gli occupati artigiani passa dal 14,5% del primo semestre 2015 al 14,1% del primo semestre di quest’anno.
Il progressivo invecchiamento degli occupati da una parte e i cambiamenti della normativa pensionistica dall’altro, riduce poi le uscite per pensionamento. Di conseguenza continua la forte crescita degli occupati over 50 (+ 9,6% rispetto al primo semestre 2015), mentre gli occupati dai 30 ai 50 anni sono in calo dell’1,6%. Più contenuto il calo degli occupati under 30 (0,4%) rispetto al -4,3% osservato nella rilevazione di fine 2015.
Quanto alle tipologie di lavoro crescono gli impiegati (+3,6%) e aumentano, anche se in modo contenuto, i part-time (+1,5%). Gli operai rimangono invariati (0,0%), mentre calano degli apprendisti (-0,4%), ben al di sotto del -6,3% osservato nel secondo semestre 2015.
In termini percentuali, le imprese che hanno effettuato assunzioni nel corso del nei primi sei mesi del 2016, sono state il 25,1% del totale campione, in calo di 1,4 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2015. A incidere gli esoneri contribuivi previsti dalla Legge di Stabilità 2015 per le assunzioni passati dagli 8mila euro l’anno per tre anni per assunzioni effettuate nel 2015, ai 3.200 euro all’anno e per soli due anni per le assunzioni fatte nel 2016.
In merito, invece, alle interruzioni del rapporto di lavoro nel primo semestre 2016, hanno visto coinvolte il 24,3% delle aziende del campione (ovvero 3,3 punti percentuali in meno rispetto ai primi sei mesi del 2015), le più basse degli ultimi 3 anni.
“Dopo tempo i dati ci confortano e ci indicano la strada da intraprendere – commenta Pietro Francesco De Lotto, Direttore Generale di Confartigianato Vicenza – . Da un lato, infatti, seppur contenuta, c’è una variazione positiva e questo vuol dire che le nostre imprese hanno saputo, non senza difficoltà e sofferenze, cambiare passo e adeguare il loro modo di fare impresa alle esigenze di un mercato in continuo cambiamento. Dall’altro iniziative e momenti formativi messi in campo da Confartigianato stanno dando i loro frutti. E su questa strada continueremo”.
Così, c’è il progetto “Human Resource Management”, che riguarda strategie e strumenti per la gestione del personale nelle piccole imprese venete, un progetto di formazione continua che, oltre a Confartigianato, FAIV e Uil, Università di Padova e Confartigianato Marca Trevigiana. Il progetto “Modelli e strumenti di welfare aziendale per le comunità di piccole imprese”, invece, prevede un percorso articolato con lo scopo di promuovere nuovi e innovativi modelli organizzativi a supporto della conciliazione fra i tempi e gli spazi dedicati al lavoro con quelli dedicati alla famiglia, accompagnando le imprese che intendono realizzare o sviluppare piani di flessibilità o nuove forme di organizzazione del lavoro per arrivare a sperimentare azioni di welfare aziendale.
Non solo, attraverso l’articolato percorso di InnovArti, iniziativa di Confartigianato Vicenza nata dieci fa per favorire in varie forme i processi di innovazione nelle piccole aziende, si promuovono occasioni d’incontro per permettere all’imprenditore di acquisire e accrescere le competenze necessarie per migliorare la propria attività, confrontandosi con chi sta affrontando la medesima sfida. Temi quali le Competenze Imprenditoriali, la Strategia di Mercato, la Comunicazione, la Tecnologia, sono quindi approfonditi sotto diversi punti di vista per proporre nuovi approcci alle imprese.
Un’altra opportunità, poi, è la nuova norma della Buona Scuola che prevede percorsi didattici in Alternanza Scuola-Lavoro (ASL). Una norma che intende colmare la distanza che finora ha separato il mondo della scuola e quello delle imprese. I risultati di questo gap, purtroppo, si vedono nelle incerte prospettive occupazionali dei giovani e nelle difficoltà delle imprese a reperire manodopera qualificata.
“Anche in questo caso Confartigianato si è subito attivata coinvolgendo le imprese e gli istituti vicentini in maniera che i ragazzi acquisiscano la consapevolezza degli skills chiesti dal mondo produttivo e possano così adattare le loro conoscenze facendole diventare competenze immediatamente spendibili nel mercato del lavoro”, aggiunge De Lotto. Poi ci sono le iniziative dedicate all’export, alla mobilità sostenibile, al sistema casa che, in mancanza di nuove costruzioni, deve puntare sulla riqualificazione e ristrutturazione dell’esistente”. Quindi – conclude De Lotto – come da settant’anni a questa parte, Confartigianato è al fianco delle imprese soprattutto in questa fase di trasformazione del mercato”.