CONTO ENERGIA, SBALCHIERO: «TARDIVO IL VARO DEL DECRETO, I MAGGIORI DANNI DAI TROPPI MESI DI INCERTEZZA»
«Il danno, purtroppo è fatto! E poco importa se oggi il quarto conto energia abbia finalmente visto la luce favorendo o meno le piccole imprese». Questo l’amaro sfogo di Giuseppe Sbalchiero, presidente della Confartigianato Imprese del Veneto dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri dell’ultima versione del provvedimento.
«È palese infatti –prosegue il Presidente-, che le aziende produttrici di pannelli subiranno un forte contraccolpo, ma ciò che più ci disturba è che nel cittadino, e quindi nei nostri clienti principali, rimarrà una sensazione di incertezza che lo frenerà nei futuri investimenti». «Questo infinito e, per certi versi indegno, tira e molla su futuro degli incentivi, che ci perseguita dall’inizio dell’anno, è ciò che ha danneggiato maggiormente e danneggerà anche per il prossimo futuro il mercato». Il cittadino percependo che nel settore non esistono regole certe e che gli incentivi oggi ci sono e domani, chissà, correndo per giunta il rischio di dover restituire retroattivamente quanto percepito (come di fatto è successo nel settore eolico), temiamo si guarderà bene dall’investire ancora in queste tecnologie.«Il Governo -denuncia Sbalchiero- ha dimostrato, in questo caso, di non saper gestire una situazione dalle fortissime ricadute economiche e occupazionali, procedendo a caso e perdendo tempo in litigi tra Ministri che poco hanno a che vedere con le azioni mirate per il rilancio dell’economia penalizzando uno dei nostri settori trainanti: l’edilizia. E temiamo un peggioramento delle situazione anche sul fronte della detrazione del 55%. Richiesta a gran voce da imprese e cittadini, prorogata nel 2010 dopo estenuanti trattative, e che sparirà alla fine del 2011».
«Di positivo, da quanto abbiamo potuto sapere in anteprima sul provvedimento appena approvato, -conclude Sbalchiero- ci sono: la valorizzazione dei piccoli impianti e soprattutto la valorizzazione economica per coloro che utilizzano manodopera italiana nella installazione dei nuovi impianti. Preoccupa invece il periodo di vacatio legis che si viene a creare con l’entrata in vigore il 1° di giugno in assenza della proroga a fine maggio del vecchio conto energia».