Contraffazione, il presidente di Confartigianato Merletti: «Contro i falsi, la Ue approvi le norme su “made in”»
«La “madre” di tutte le battaglie contro i falsi va condotta dall’Unione europea. Per combattere la contraffazione il Consiglio europeo deve varare definitivamente le norme sul “made in” già approvate dal Parlamento Ue lo scorso 15 aprile».
Il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, interviene sulla campagna anti-contraffazione lanciata dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano, sottolineando la necessità di affrontare il problema alla radice con l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità, come previsto dalla proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti che i Governi Europei dovranno approvare nei prossimi mesi.
«Le norme sul “made in” – sostiene Merletti – consentiranno di difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione, valorizzare il patrimonio manifatturiero italiano rappresentato da 596.230 imprese con 16.274.335 addetti, di cui il 47,2% in microimprese sotto i 9 addetti, il 58,1% in micro e piccole imprese fino a 20 addetti e il 67,9% in piccole imprese sotto i 50 addetti».
«Confartigianato – aggiunge Merletti – si batte da sempre per una chiara e inequivocabile identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il Made in Italy e i consumatori sono disposti a pagare un premium price pur di avere un prodotto fatto in Italia, a regola d’arte».
«Confidiamo – conclude il presidente di Confartigianato – che il Governo Ue a presidenza italiana si impegni per completare rapidamente l’iter dell’approvazione definitiva. Il Governo Renzi ha nelle proprie mani la responsabilità di difendere e valorizzare il “modello Italia”. Ci auguriamo che finalmente, dopo anni di battaglie, la difesa del “made in” possa trovare piena attuazione. L’Italia, insieme con la Germania è, tra i G20, il Paese europeo con il maggiore valore aggiunto manifatturiero al mondo, insieme a Cina, Corea del Sud e Giappone. Questo nostro record va difeso senza esitazioni».