Contributi per la sicurezza sul lavoro: per Bonomo (Confartigianato Vicenza) il metodo del “click day” rischia di penalizzare buoni progetti
Con il “click day” del 25 giugno si conclude l’attività relativa al bando Isi Inail 2014 che dà la possibilità di avere un contributo a fondo perduto in materia di sicurezza sul lavoro.
Nel Veneto sono stati messi a disposizione 20.430.195 euro: una cifra importante, che si aggiunge a quelle disposte annualmente dal 2010, per un totale di 73.202.380 euro. Fondi utilizzati, che dimostrano l’interesse delle imprese a investire in sicurezza sul lavoro.
Confartigianato Vicenza, tramite il suo presidente Agostino Bonomo, esprime apprezzamento per le risorse messe a disposizione, ma anche forti perplessità sull’approccio dato alla valutazione delle domande che verranno presentate.
“È chiaro – osserva Bonomo – che le cifre stanziate sono di assoluta importanza, ma non condividiamo il metodo scelto per la definizione della graduatoria ai fini del riconoscimento del contributo, sulla base cioè di chi è più veloce a ‘cliccare’ l’invio della domanda al momento dell’apertura del bando. È chiaro che le richieste che verranno ammesse dovranno rispettare tutti i requisiti, ma è altrettanto evidente che il loro accoglimento per l’erogazione del contributo non passa da una valutazione puntuale sul progetto, rischiando così di vederne magari esclusi alcuni che potrebbero comportare benefici più interessanti rispetto ad altri. Capiamo i motivi di tale scelta, ovvero la velocità delle risposte in modo che un’impresa venga subito a sapere dell’ammissione o meno al contributo, l’impossibilità di valutare in poco tempo i singoli progetti, la necessità di avviare presto gli interventi: tutte cose comprensibili, ma che comunque comportano l’approvazione solo sulla base della velocità dell’inoltro della domanda, e non perché valutati puntualmente”.
“Saremo una voce fuori dal coro, ma non riteniamo – aggiunge Bonomo – che una tale soluzione sia quella più efficace. Inoltre, auspichiamo che vengano inibiti senza eccezione tutti gli invii massivi delle domande con meccanismi informatici, dove una domanda equivale a una postazione computer e a un inoltro. Non vogliamo neppure immaginare che ci possano essere soggetti in grado di dire che il 100% delle domande da loro predisposte per le imprese assistite sono andate a buon fine. Servono verifiche in tale senso”.