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Convention dei Consorzi energia di Confartigianato (tra il cui vicentino CAEM): da 20 anni elettricità e gas al miglior prezzo per imprese e famiglie

Si è conclusa la 20° edizione della Convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School’ che si è svolta a Cagliari (dal 25 al 27 settembre, ndr) e alla quale ha partecipato Gianluca Cavion, in qualità di presidente del CAEM e relatore. L’evento ha ospitato gli interventi di Vannia Gava vice Ministro alla Transizione Energetica, Alessandra Todde presidente della Regione Sardegna, Alan Friedman noto scrittore ed economista che ha lavorato anche per la Casa Bianca, Paolo Arrigoni presidente GSE, Stefano Bessenghini presidente ARERA, Giacomo Cantarella presidente Assoesco e Lucio Poma capo economista di Nomisma. Un evento, sostenuto da alcuni fornitori nazionali fra cui AGSM AIM Spa, Dolomiti Energia SPA, SGR Group Spa, per fare il punto sulle strategie che il Paese dovrebbe adottare a sostegno di artigiani e Pmi in materia di transizione energetica, sostenibilità, e riduzione dei costi di elettricità e gas, anche puntando su efficienza energetica e fonti rinnovabili. I lavori della tre giorni hanno fornito l’occasione di un confronto a tutto campo tra Confartigianato, istituzioni, esperti italiani e di livello internazionale per individuare le traiettorie di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale per il Paese. La convention è stata organizzata dei tre Consorzi Energia di Confartigianato: oltre al CAEM, CenPi e Multienergia operativi in tutta Italia. Realtà che nel 2023 hanno favorito l’acquisto di elettricità e gas al miglior prezzo sul mercato per 57.203clienti, tra imprese e persone fisiche, distribuiti in 100.257punti di fornitura (erano 11.801 nel 2012). Il totale dei consumi di energia elettrica ‘gestiti’ dai Consorzi nel 2023 ammonta a836,5 milioni di kWh mentre per il gas metano si attesta a 67,4 milioni di metri cubi. Inoltre, nelle forniture di elettricità hanno garantito il risparmio di 89.768 tonnellate di Co2 grazie all’acquisto di “energia rinnovabile certificata in origine”. Clienti in costante crescita e consumi in evoluzione, quindi, a fronte di servizi offerti che, oltre all’acquisto di energia al miglior prezzo per imprenditori e famiglie, prevedono attività di consulenza sulla scelta dei fornitori più adatti alle diverse esigenze dei clienti, il controllo e la soluzione di problemi come il mancato rispetto dei diritti contrattuali, la correttezza della fatturazione, i tempi per il cambio di fornitore, l’assistenza su risparmio ed efficientamento energetico, sull’autoconsumo e sulle rinnovabili, la promozione di Comunità energetiche e la spinta verso una mobilità sostenibile.

“Il caro-energia pesa sulla competitività delle imprese” è stato ribadito: l’ufficio studi di Confartigianato ha evidenziato che lo scorso anno le Pmi hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue e, nel biennio 2022-2023, questo gap si è tradotto in 11,8 miliardi di euro di maggiori costi rispetto ai competitor europei.  La bolletta elettrica delle aziende italiane è tra le più costose d’Europa e tra le Regioni in cui le imprese hanno subito il maggiore extra-costo per l’energia elettrica rispetto all’Ue nel biennio 2022-2023, il Veneto (1.224 milioni) si piazza al secondo posto dietro alla Lombardia con 2.354 milioni. A livello provinciale, il salasso di maggiori oneri per l’elettricità posiziona invece Vicenza al 9° posto, con 232 milioni di maggiori oneri per l’elettricità.

“I dati mostrano tutta l’urgenza e la necessità di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno delle rinnovabili e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetici degli edifici – commenta Cavion presidente di Confartigianato Vicenza – temi da tempo all’attenzione di Confartigianato. Per quanto riguarda la provincia di Vicenza, grazie all’importante supporto del consorzio CAEM, che opera in ben 32 province italiane, riusciamo a fornire assistenza alle nostre aziende sulla materia energetica e, nel contempo, possiamo garantire forniture di energia elettrica e gas nel libero mercato a condizioni di assoluto interesse. Attualmentele imprese consorziate sono 7.000 per un totale di 10.000 punti di prelievo energia elettrica e gas. In termini di volumi di fornitura sono 230 milioni di kWh di energia elettrica e 15 milioni di mc di gas.Non solo aziende, ma anche forniture domestiche di energia e gas per un totale di 40.000 contratti.
“Nell’intervento fatto durante i lavori, continua Cavion, ho ritenuto importante evidenziare l’apporto che verrà dato alla sostenibilità, dalle Comunità Energetiche Rinnovabili che abbiamo costituito in ambito Confartigianato, fra le quali CER-TA, promossa da Confartigianato Vicenza. Queste Comunitàsi propongono come soggetti in grado di supportare chi intende fare sistema e valorizzare la produzione di energia rinnovabile, sia con l’autoconsumo diretto che quello collettivo. Iniziative impegnative ma che nel medio e lungo periodo porteranno agli aderenti indubbi benefici”. 
Altro aspetto importante emerso durante la tre giorni riguarda la necessità di formare velocemente competenze per supportare le aziende in questa importante fase di transizione energetica. Aspetto sul quale peraltro Confartigianato sta già investendo con appositi momenti formativi.
“Abbiamo tutte la carte in regola e la voglia di investire nella transizione green, peccato che il tema delle risorse umane e competenti sia diventato un problema strutturale: trovare personale specializzato, una carenza che rischia di rallentare la transizione in Europa” aggiunge Cavion-. Infatti, il 38,9% delle Pmi dell’Ue indica che la scarsità di competenze green impedisce all’impresa di essere più sostenibile per l’ambiente, con un’accentuazione per Francia (44,9%) e Italia (42,9%) rispetto a Germania (39,4%) e Spagna (34,8%). A livello regionale il Veneto, con il 56,9% di personale introvabile sul totale richiesto dalle Pmi tali competenze è al 4° posto, mentre a livello provinciale Vicenza (con il 60,1%.) è al 11° posto”.
Un fabbisogno di personale con competenze green che è più alto tra le piccole imprese: riguarda il 45,8% dei lavoratori richiesti, oltre dieci punti in più rispetto al 35% delle imprese medio-grandi.  Quanto ai settori, la difficoltà di reperimento di personale maggiormente qualificato in tematiche ambientali e sulla sostenibilità in generale è più alta nelle costruzioni, con il 62%, seguite dal manifatturiero (53,1%) e servizi (49,7%).
“Si tratta di una carenza che ha due aspetti su cui riflettere: sono scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro fondamentali per aumentare il tasso di occupazione, soprattutto giovanile, e si rischia di perdere la congiuntura strategica per costruire il futuro green del Paese e quindi rimanere tra i protagonisti. Temi sui quali – conclude Cavion- Confartigianato ha ribadito, anche in questa Convention, l’importanza di nuove politiche formative, con un rapporto più stretto tra scuola e imprese, per preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con le competenze adatte e a rispondere alle nuove esigenze legate anche sostenibilità”.

Comunicato 105