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Conversazioni su economia, geopolitica e IA nell’Area Berica

Tre “Conversazioni” con altrettanti relatori per leggere i cambiamenti in corso che incidono, direttamente o indirettamente, tanto sulla vita delle imprese che su quella dei cittadini.

Gli appuntamenti hanno preso ispirazione da un modello ormai consolidato, quello del “talk show”, e sono stati organizzati da Confartigianato Imprese Vicenza nell’Area Berica. Si è trattato, con ogni probabilità, del primo ciclo organico di eventi in grado di ospitare relatori di prestigio nella parte a sud della provincia, mentre dal capoluogo in su occasioni simili sono più frequenti. Risultato: potersi confrontare con esperti in grado di dare risposte a interrogativi sempre più pressanti che, spesso, non mancano di preoccupare. L’invito rivolto alla popolazione è stato chiaro: i residenti nell’Area Berica sono stati sollecitati a partecipare a conversazioni a teatro, ovvero in un luogo che invita al dialogo, proprio con l’obiettivo di “fermarsi a pensare” per approfondire temi che ineludibilmente riguardano il nostro presente e il nostro avvenire, mettendo da parte la frenesia di tutti i giorni. Il risultato è stato ripagato dalla partecipazione di pubblico, con sale affollate, e dal sostegno delle sette Amministrazioni del locale Distretto del Commercio.

GLI ARGOMENTI TRATTATI

Quanto ai contenuti, il via alla rassegna è stato dato ospitando Edoardo Demo, professore ordinario di Storia economica all’Università di Verona, ma anche accademico olimpico e presidente del Palladio Museum di Vicenza, che al Teatro Modernissimo di Noventa Vicentina ha dedicato una serata a riscoprire il passato per meglio capire il presente. Tema dell’incontro è stato infatti “La parabola dell’economia berica e vicentina”, ovvero: cosa ha reso la nostra provincia una delle realtà economiche più affermate in Italia e, fin da tempo addietro, anche nel mondo? Già attorno al 1600 Vicenza poteva infatti considerarsi una città cosmopolita e uno dei territori più innovativi, caratterizzato da un livello altissimo di attività economiche e da una ricchezza fluviale unica, che un tempo era la forza motrice che faceva funzionare le fabbriche. Un antico splendore che ancora si riflette oggi: nella nostra provincia, la cultura del fare impresa è rimasta e l’artigianato ne è tuttora un cuore pulsante. Nel Dna degli imprenditori vi è ancora la capacità di innovare e riconvertire le proprie produzioni, aprendo nuove vie di mercato in Europa e in altri Paesi del mondo, facendo attualmente diventare Vicenza la terza provincia in Italia per volumi di export.
Nel secondo appuntamento è intervenuto il Generale di Corpo d’Armata Amedeo Sperotto a rivolgere uno sguardo al presente: presso il Cinema teatro Aurora di Sossano, data la sua esperienza nell’esercito italiano, ha affrontato il tema “Quando la geopolitica bussa alla porta”. Ovvero: cosa sta avvenendo nel mondo per la conquista di materie prime, il controllo delle rotte commerciali, il predominio delle tecnologie, i conflitti etnici ed economici? Una tempesta perfetta, che sta mettendo in discussione i tradizionali schieramenti tra le potenze: l’Occidente sembra non reggere più il contrasto con altri Paesi emergenti, come Russia, Cina, India che stanno cambiando i mercati, con le migrazioni e le grandi trasformazioni macroeconomiche. Dovremo adeguarci a nuovi sistemi di potere, e l’Europa quali ruoli può ancora giocare? La risposta, sempre più, si trova nelle mani di coloro che detengono il controllo degli strumenti dell’informazione tecnologica.

L’ultimo incontro, tenuto al Padiglione multifunzionale di Agugliaro, ha visto protagonista Massimiano Bucchi, Ordinario di Scienza, tecnologia e società all’Università di Trento, invitato a trattare con il pubblico il tema futuribile della “Intelligenza Artificiale: temerla o sfruttarla?”. Suscita apprensione l’immagine di un avvenire sempre più “telecomandato” e, nell’epoca della complessità, sarà sempre più arduo districare la matassa delle interconnessioni per recuperare la bussola perduta. La digitalizzazione crea dipendenza, e ci si chiede se stiamo forse perdendo la capacità di ragionare con la nostra testa, la nostra stessa umanità. Oppure, i progressi tecnologici saranno in grado di creare un mondo più equo che dia in ugual misura a tutti le stesse opportunità? Un dilemma di non facile soluzione: molto dipenderà dalla capacità di regolamentare l’utilizzo di questi strumenti che potranno cambiare il mondo.
La formula delle “Conversazioni” riprenderà nel 2025, anche in altre zone della provincia di Vicenza, e sarà collegata al percorso della Scuola di Politica ed Economia di Confartigianato, istituita allo scopo di “costruire competenze” per imprenditori e decisori politici.