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Il Comune di Cornedo Vicentino chiede l’opinione di Confartigianato sul rilancio del centro della cittadina

L’opinione della presidente mandamentale di Valdagno, Debora Vigolo, raccolta con un’intervista

7 giugno 2021

L’Amministrazione comunale di Cornedo Vicentino sta progettando di ridisegnare il centro della cittadina e con un’intervista ha raccolto l’opinione di Confartigianato dalla voce della presidente mandamentale di Valdagno, Debora Vigolo. Due le questioni poste: cosa gli artigiani e i piccoli imprenditori locali possono fare per Cornedo, per il suo rilancio, e cosa serve per ripartire.

La presidente Vigolo ha voluto ricordare come: “La caratteristica delle piccole imprese che rappresento è quella di avere forti legami con il territorio in cui lavorano e trasferiscono qui il loro valore; le filiere si articolano spesso nelle aree limitrofe all’impresa. Molti titolari sono poi coinvolti in attività sociali e quasi sempre il personale dipendente vive nella stessa area della sede d’impresa”.
Per quanto riguarda la partecipazione alla rivitalizzazione del centro, la presidente ritiene che “gli artigiani con attività compatibili con la zona centrale del paese, come quelli del settore alimentare, i calzolai, i sarti e chi lavora nei servizi alla persona, possono essere attori di ripopolamento e frequentazione del centro storico. Inoltre, noi artigiani potremo essere protagonisti, con la nostra competenza e responsabilità, coinvolgendo altresì i nostri dipendenti, nella trasformazione e rigenerazione del territorio. Da questo punto di vista auspico che il Comune di Cornedo veda un valore aggiunto nella partecipazione attiva degli imprenditori di Valle attraverso la realizzazione di bandi di gara a portata delle imprese locali”.

Debora Vigolo ritiene inoltre che in questo fase di ripartenza è fondamentale l’apporto della forza lavoro: “Serve un sistema di formazione pubblico in continuo rapporto con le imprese; in questo senso bisogna favorire una crescita attraverso consulenze e formazione, attraendo così in azienda i giovani, con cui costruire rapporti di reciproca soddisfazione. E questo deve partire dalla famiglia e dal percorso scolastico e formativo cui spesso vengono indirizzati i ragazzi”.
Attualmente stanno partendo gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) e alcuni sono già operativi, sono percorsi post diploma che alternano la specifica formazione teorica e la pratica preparando i ragazzi al mondo del lavoro.
“Le imprese in questo momento hanno bisogno di questo e nello stesso momento gli ITS diventano, per molti ragazzi, un prezioso strumento di formazione apprezzata dalle aziende. Poi un po’ di fiducia e positività da parte di tutti non guasta: gli artigiani con le loro competenze, abilità e caparbietà sapranno continuare a migliorarsi come hanno sempre fatto”.