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CORTE UE BOCCIA LA DENOMINAZIONE ITALIANA “CIOCCOLATO PURO”. DEON, PASTICCERI DI CONFARTIGIANATO: “GRAVE ATTACCO AL MADE IN ITALY”

25/11/2010CORTE UE BOCCIA LA DENOMINAZIONE ITALIANA "CIOCCOLATO PURO". DEON, PASTICCERI DI CONFARTIGIANATO: "GRAVE ATTACCO AL MADE IN ITALY" Secondo la Corte UE, l'aggiunta di grassi sostitutivi a prodotti di cacao e di cioccolato che rispettano i contenuti minimi previsti dalla normativa Ue in materia non può produrre l'effetto di modificarne sostanzialmente la natura, al punto di trasformarli in prodotti diversi e, di conseguenza, non giustifica una distinzione delle loro denominazioni di vendita. Risultato bocciatura per la denominazione italiana "Cioccolato puro"."Sono costernato – dichiara il presidente di Confartigianato Alimentazione Giacomo Deon, pasticcere bellunese e rinomato cioccolatiere che prosegue- :a quanto pare qualità degli alimenti e chiarezza di informazione ai consumatori non sembrano stare a cuore all'Unione europea. Si tratta -sottolinea Deon- di un grave attacco alla tradizione made in Italy che ha nell'artigianato un settore di punta nella produzione di cioccolato puro, realizzato esclusivamente con i seguenti ingredienti: pasta di cacao (composta soltanto da burro di cacao e cacao), zucchero, latte in polvere, aromatizzanti naturali. La denominazione cioccolato puro costituisce una preziosa garanzia di qualità per i consumatori che infatti hanno premiato i nostri prodotti"."Ricordo -conclude Deon- che la direttiva permette di vendere come cioccolato anche quello contenente grassi sostitutivi, meno cari del burro di cacao. L'Italia, dopo le proteste di Confartigianato, dei consumatori e dei 'puristi' del cioccolato, aveva varato una normativa che prevedeva la dicitura 'Cioccolato puro' nell'etichettatura dei prodotti che non contenevano grassi vegetali sostitutivi. La normativa prevedeva anche ammende da 3.000 a 8.000 euro in caso di violazione. La Commissione europea, aveva deferito allora l'Italia alla Corte Ue, che oggi, purtroppo, le ha dato ragione". I NUMERI DEL CIOCCOLATOIl cioccolato è passione, è benessere, è il simbolo del piacere, è l'alimento dal gusto unico. Lo si può declinare in mille modi e intorno a lui vi è mondo di leggende.I consumi più elevati di questa prelibatezza spettano alla Svizzera con circa 11.6 chilogrammi procapite all'anno, seguita dal Belgio con 10.7 kg e dalla Danimarca con 10.5 kg. Austriaci, inglesi e tedeschi ne consumano circa 9/10chili a testa; norvegesi e svedesi un po' di meno 8.7. In Francia il consumo si contrae a 6.8 kg, in Finlandia è decisamente inferiore 5 chili a testa. Nella classifica dei consumi l'Italia si assesta al 12° posto (circa 4 chili) ma si colloca al 4° per produzione.Il boom dei consumi di cioccolato è testimoniato anche dall'aumento delle cioccolaterie. In Italia sono rappresentate da una nicchia produttiva di 363 laboratori specializzati esclusivamente nella lavorazione del cacao e nella produzione di prelibatezze al cioccolato e, negli ultimi 5 anni, sono cresciuti del 36%. Le regioni con la maggiore presenza di cioccolaterie sono la Campania (che ne conta 73), il Piemonte (50 laboratori) e la Lombardia (27).I maestri pasticcieri e cioccolatieri italiani sono circa 15mila aziende con 54mila addetti. Nella nostra regione le pasticcerie/gelaterie artigiane che utilizzano cioccolato di altissima qualità sono circa 2.000 ed occupano oltre 10mila persone.Conto Corrente Solidarietà: Intesa Sanpaolo – intestazione "E.B.A.V. – PRO ALLUVIONATI"COORDINATA IBAN:      IT46 F063 4502 0641 0000 0000 382