Crisi Suez. A Vicenza 2 miliardi di export passano da Suez e Mar Rosso. Cavion: “A rischio anche le forniture di gas liquido dal Qatar. Si va verso una regionalizzazione dei mercati e la necessità di individuare nuovi mercati e rotte per le merci vicentine”
“Se la crisi in Medio Oriente rischia di penalizzare il made in Veneto, terza regione italiana più esposta con quasi 6 miliardi di euro di merci esportate via mare attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso pari al 3,2% del PIL, a farne le spese maggiori potrebbe essere Vicenza”. Sono le parole di Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, in merito a una situazione i cui sviluppo o esiti sono davvero di difficile previsione. Di certo c’è che a livello regionale quella berica è la provincia ‘prima in classifica’ con oltre 2 miliardi di euro in prodotti che prendono la via dell’estero passando per le aree interessante dalla crisi.
Non solo. Anche la fornitura di prodotti per la manifattura delle aziende vicentine inizia a subire il colpo mentre il Qatar ha deciso di sospendere il passaggio delle sue navi cisterna con il Gas naturale liquefatto (Gnl) e quindi c’è il pericolo concreto di una nuova impennata dei prezzi dell’energia.
“Dal 2021 prima il Covid, poi guerra in Ucraina, fino alla crisi in Medio Oriente. In più, dopo le elezioni di Taiwan, aumentano le frizioni tra USA e Cina. Uniamo costi di materie prime ed energia in perenne tensione verso l’alto, la stretta creditizia e ben si capisce in che situazione si trovino oggi le aziende ad operare – aggiunge Cavion-. Oggi ci trovano ad affrontare scenari che nessuno avrebbe immaginato solo pochi anni fa. Il contesto di instabilità ha compromesso la certezza di molte catene di fornitura e sarà necessario nei prossimi anni affrontare le sfide di una maggiore regionalizzazione dei mercati. Certamente tutti auspichiamo che si arrivi presto ad una risoluzione politica e pacifica dei diversi conflitti. Ma non possiamo, e a maggior ragione non possono le aziende, rimanere fermi e sperare che tutto si sistemi autonomamente”. Conclude il presidente: “Come Associazione perciò continuiamo a dare supporto alle nostre realtà produttive con servizi che riescono a far penetrare mercati, investendo ogni giorno in nuove azioni di internazionalizzazione come missioni, incoming e supportando con i nostri TEM (Temporary Export Manager) le imprese che si affacciano sui mercati globali”.
Comunicato 06