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Dario Dalla Costa (Confartigianato Vicenza): continuano le bufale sui controlli degli impianti termici. Domande e risposte

Dario Dalla Costa (Confartigianato Vicenza)

In questi giorni continuano a susseguirsi comunicazioni che confondono e rendono poco chiare le innovazioni apportate alle norme sui controlli degli impianti termici. È stato detto che ci sarà una nuova tassa sugli impianti di condizionamento aria che costerà 200 euro a famiglia è già molti si sono lamentati del fatto che “sono arrivati a tassare anche l’aria”.

“Non c’è una nuova tassa sui condizionatori, qui siamo di fronte a qualcuno che tenta di spargere fumo negli occhi dei cittadini generando confusione” spiega Dario Dalla Costa, presidente provinciale dei Termoidraulici di Confartigianato Vicenza. “Abbiamo affrontato i punti poco chiari della norma in diversi incontri formativi e seminari cui hanno partecipato funzionari della Regione – continua Dalla Costa -. Andremo come Confartigianato a sviluppare azioni informative per chiarire la norma anche al pubblico”.
Innanzitutto va precisato che una norma sul controllo degli impianti in Italia esiste dal 1993 (DPR 412/2013). La norma europea attualmente vigente, dalla quale dipendono i controlli degli impianti termici, è la Direttiva 2010/31/UE, il cui scopo è quello di promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici. Siamo stati i primi in Europa ad avere una legge nazionale sul tema, ben prima che l’Europa cominciasse ad interessarsi dell’efficienza energetica degli edifici. Oggi abbiamo il D.lgs. 192/2005 che recepisce la direttiva e il DPR 74/2013 che regola il controllo degli impianti termici. Infine già dal 2005 la definizione di impianto termico ricomprendeva gli impianti di climatizzazione estiva.

Ma cosa è cambiato allora?
I cambiamenti in particolare dipendono dal DPR 74/2013 che ha semplicemente chiarito tempistiche, responsabilità e modalità di intervento per il controllo degli impianti termici, introducendo un unico libretto di impianto e i nuovi modelli per i RCEE (rapporti di controllo di efficienza energetica).

Quali sono i controlli e quali sono le tempistiche?
I controlli da fare sugli impianti termici sono due: controllo ed eventuale manutenzione e controllo del rendimento energetico.

Controllo e manutenzione: cosa è, tempistiche, sanzioni
Gli interventi di controllo ed eventuale manutenzione sono quei controlli che vanno eseguiti regolarmente su tutti gli impianti per garantire la sicurezza e per mantenere in efficienza l’impianto. Le tempistiche sono individuate dall’installatore o dal manutentore facendo riferimento alla documentazione del progettista o del fabbricante delle componenti dell’impianto. Ad esempio, per gli impianti domestici, è possibile verificare se ci sono indicazioni del fabbricante sul libretto della caldaia e negli altri elementi che compongono l’impianto. Tipicamente per i generatori gas le tempistiche di controllo (pulizia caldaia) sono in genere ogni anno o ogni due anni.

Controllo del rendimento energetico: cosa è, tempistiche, sanzioni
Il controllo del rendimento energetico va effettuato in occasione del controllo di manutenzione per gli impianti di climatizzazione invernale con potenza maggiore di 10 kW e di climatizzazione estiva con potenza superiore a 12 kW. Ad esempio se sul mio impianto faccio eseguire un controllo sul generatore (ad esempio pulizia caldaia), in quella occasione andrò a svolgere il controllo del rendimento energetico (per un generatore a gas è il controllo dei fumi).
Il controllo del rendimento energetico va effettuato anche all’atto della prima messa in esercizio dell’impianto (a cura dell’installatore), nel caso di sostituzione del generatore o nel caso di interventi che modificano l’efficienza dell’impianto.
Al termine delle operazioni di controllo, l’operatore redigere e sottoscrivere l’RCEE (Rapporto di controllo di efficienza energetica).

Ma allora perché si parla di una nuova tassa?
Semplicemente chi non faceva i controlli, con i nuovi sistemi informatizzati, sarà costretto ad effettuare manutenzioni e rendere efficienti i propri impianti. Da qui 200 € – che sembrano una stima al di sopra della media di mercato – che dovranno essere spesi. Ma migliorando l’efficienza degli impianti si va a spendere meno a parità di comfort dell’unità abitativa. Infine il DPR 74/2013 parla di un contributo a carico dei responsabili degli impianti (che sono i proprietari o gli occupanti) per sostenere il sistema delle ispezioni. C’è sempre stato nella nostra provincia ed era il famoso bollino. Questo oggi non c’è più proprio per le modifiche del DPR 74/2013. Ad oggi non è stato introdotto in Regione Veneto un nuovo bollino, ma andrà eventualmente a interessare solo gli impianti sopra i 100 kW. Infatti per gli impianti domestici sotto i 15 anni, che non hanno rilevato alcuna problematica, il controllo dell’idraulico manutentore è sostitutivo dell’ispezione.