DECRETO ENERGIE RINNOVABILI: CONFARTIGIANATO VICENZA DENUNCIA LO STATO DI INCERTEZZA DI UN SETTORE LA CUI CRESCITA ORA È A RISCHIO
«Una cosa è certa, ed è l’incertezza. Vale a dire l’opposto di quello che serve in campo economico. Inoltre, se le anticipazioni che abbiamo avuto venissero confermate, possiamo ipotizzare una drastica riduzione degli incentivi già a partire dalla seconda parte di quest’anno».
Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, esprime così lo stato d’animo delle 3.500 imprese provinciali del settore installazione impianti. Questo dopo aver appreso, nelle linee generali, i contenuti della bozza del nuovo decreto sulle energie rinnovabili approntata dal Ministero dello Sviluppo Economico e sulla quale la Conferenza Stato-Regioni tornerà a discutere nei prossimi giorni. Confartigianato Imprese a livello nazionale si è espressa con il presidente Giorgio Guerrini: «Se davvero si intende razionalizzare e risparmiare risorse pubbliche, anche alla luce della decisione del governo di rinunciare al nucleare – ha sottolineato Guerrini – bisogna riconsiderare l’approccio alle rinnovabili nel quadro di una politica energetica che renda equo e trasparente il mercato e corregga gli squilibri nella tassazione penalizzanti per le piccole imprese».
«Quel che è più grave – sottolinea Luigino Bari, consigliere della giunta di Confartigianato Vicenza delegato alle questioni energetiche – è come siano state penalizzate imprese che lo scorso anno avevano compiuto investimenti nel comparto, e sulle quali il blocco del precedente Conto Energia – e quindi degli incentivi per il fotovoltaico – è piombato cambiando in corsa le regole».
«Le elaborazioni dell’Ufficio studi Confartigianato – prosegue Bonomo – tra novembre e dicembre 2011 avremmo una diminuzione del 15-20% degli incentivi per gli impianti di potenza inferiore ai 200 kWh, che arriverebbe a – 30% a fine 2012. Riduzioni difficilmente compatibili con gli investimenti fatti dagli imprenditori appena pochi mesi fa».
«Quello che invece è sicuro – incalza Maurizio Pellegrin, presidente degli Impiantisti di Confartigianato Vicenza – è che finora le risorse per gli incentivi alle energie rinnovabili hanno fatto nascere aziende e occupati. Basti ricordare che al 18 aprile scorso il numero di impianti fotovoltaici in provincia di Vicenza era di 4.882 unità, contro i 3.769 d’inizio anno e i 1.374 del 2009. Dunque, in appena un anno e mezzo l’incremento è stato del 255%. E nei primi quattro mesi e mezzo di questo 2011 il complesso di impianti realizzati (1.110) ha raggiunto quasi la metà di tutti quelli installati durante il 2010. Nel settore, Vicenza risulta la seconda provincia del Veneto (dopo Treviso) non solo per numero di impianti ma anche per potenza, con un totale di 65,6 MW installati (e un tasso di crescita del 270% annuo dal 2007)».
«È vero che anche negli altri Paesi europei – conclude Bonomo – è in atto una riduzione delle agevolazioni, ma bisogna tener conto della diversa “taglia” degli impianti: non si può, insomma, equiparare il sistema di pannelli installati sul tetto del capannone aziendale, o su quello di casa, con i maxi impianti (vedi Puglia) stesi su ettari di campagna. Il loro impatto è, ovviamente, diversissimo. Infatti i 195.079 impianti di piccola dimensione – ovvero sotto i 20 kWp – registrati in Italia al 23 marzo di quest’anno “costano” circa 530 milioni di euro di incentivi (e in più muovono un’economia che dà lavoro a 190mila imprese installatrici), mentre i 10.528 impianti oltre i 50 kWp incidono per ben 1,8 miliardi. Ecco perché sarebbe risultato opportuno lasciare immutato il quadro degli interventi per i “piccoli” e intervenire con tagli notevoli alle tariffe incentivanti per le installazioni dei grandi impianti “energivori” (e talvolta speculativi) che da un lato assorbono le disponibilità finanziarie e, dall’altro, producono un minor volano economico».