Decreto Rilancio, Bonomo: “Bene gli oltre 5 miliardi per MPI a fondo perduto, bene pagamenti PA, avanti tutta con la riqualificazione edilizia ma le complessità non vengano scaricate sulle aziende”
14 maggio 2020
464 pagine e 256 articoli. Il Decreto Rilancio è corposo anche “fisicamente”. Nel nuovo Dpcm, approvato dal Governo nella serata di mercoledì 13 maggio e in queste ore ancora in versione non pubblicata in gazzetta, sono state inserite svariate misure per contrastare la crisi provocata dall’emergenza sanitaria.
Contributi a fondo perduto per PMI, professionisti e autonomi sotto i 5 milioni di ricavi, taglio dell’Irap per tutte le imprese fino a 250 milioni di ricavi, indennità agli autonomi anche a partita Iva e iscritti alle casse professionali, rinnovo per altre 9 settimane della cassa integrazione e il potenziamento di Ecobonus e Sismabonus.
Per capire cosa ha partorito la ‘montagna’ bisognerà aspettare e vedere gli effetti che questo Decreto Rilancio per la Fase 2 Coronavirus, di fatto il ‘sequel’ del Decreto Cura Italia appena convertito in legge, avrà sul lavoro, sugli artigiani e sull’economia in generale.
“55 miliardi di interventi ma tanto assistenzialismo e poco futuro per le imprese, anche se ci sono alcune cose che stavamo chiedendo da tempo se il testo che andrà in Gazzetta dovesse confermare le bozze. Bene gli oltre 5 miliardi per le MPI a fondo perduto assolutamente vitali in particolare per alcune categorie che rischiano altrimenti di non riaprire, dobbiamo però leggere come verranno suddivisi. Bene l’eliminazione del saldo IRAP 2019 e acconto 2020 ed i pagamenti della PA nei confronti delle imprese, buona pratica questa che sarebbe da applicare sempre e avanti tutta con la riqualificazione del patrimonio immobiliare ma le complessità non vengano scaricate sulle aziende, se ne faccia carico la PA. Va chiarito infine la responsabilità degli imprenditori in caso di contagio Covid-19 sul posto di lavoro. Così come è sembra un accanimento verso l’imprenditore e della sua responsabilità verso i propri lavoratori. Infine i 256 articoli sono davvero complessi: chiediamo che questi non si scarichino sulle imprese ma se ne occupi la pubblica amministrazione”. Questo il commento a caldo del Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Agostino Bonomo, sulle bozze del Decreto Rilancio.
“Le cose che ci aspettavamo per le MPI e che troviamo”
“Confermata, come contributo per il mese di aprile, l’indennità di 600 euro per i co.co.co e gli autonomi/Partita Iva iscritti alla gestione separata INPS a cui si aggiungerà, a valere su maggio, per coloro che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, un’indennità di 1000 euro.
Introdotta come da noi più volte richiesto, la riduzione degli oneri delle bollette elettriche con l’azzeramento delle attuali quote fisse indipendenti dalla potenza relative alle tariffe di rete e agli oneri generali per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione e, per i soli clienti non domestici alimentati in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 3,3 kW, le tariffe di rete e gli oneri generali saranno rideterminate al fine di ridurre ulteriormente la spesa applicando una potenza “virtuale” fissata convenzionalmente pari a 3 kW, senza che a ciò corrisponda alcuna limitazione ai prelievi da parte dei medesimi clienti
Rifinanziato il nostro fondo FSBA per altre 9 settimane di cassa integrazione che transiterà in regione sempre dal nostro EBAV per accelerarne l’erogazione
Contributo a fondo perduto per imprese che hanno un fatturato non superiore ai 5 milioni di euro e che hanno registrato perdite per almeno il 33% del fatturato ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 in percentuali diverse: i più piccoli, fino a 400 mila euro di ricavi riceveranno il 20%; imprese e attività tra 400 mila euro e 1 milione il 15%; chi sta tra 1 e 5 milioni il 10%. L’importo dipende quindi dalla dimensione delle perdite e dal volume d’affari dell’impresa, con tre scaglioni diversi.
Evitato il versamento del saldo dell’IRAP dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto dell’IRAP dovuta per il 2020 per le imprese, con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni. Va nella direzione da noi richiesta il credito di imposta 80% per l’adeguamento degli ambienti di lavoro”.
“Le novità”
“Capitolo a parte la novità del superbonus fiscale per sismabonus, ecobonus e ristrutturazione Covid, una detrazione del 110% che potrà essere utilizzato per lavori svolti nella prima casa e nei condomìni dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
Altre misure come: il credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro e quello per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, la proroga dei termini per l’approvazione degli ISA e il Bonus Vacanze sono elementi che vanno valutati con attenzione come la sospensione della tassa sull’occupazione aggiuntiva del suolo pubblico per i tavolini all’aperto”.
Nella foto, la Sala del Consiglio dei Ministri (Palazzo Chigi, Roma). Foto di Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei Ministri, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52910195