Delegazione vicentina all’Assemblea Nazionale di Confartigianato a Roma. Cavion: “Fisco, costo del denaro, caro energia, burocrazia, carenza di manodopera. Queste le zavorre che rallentano le imprese artigiane”
Guidata dal presidente Gianluca Cavion, all’Assemblea Nazionale di Confartigianato Imprese, che si è svolta oggi (21 novembre, ndr) a Roma all’Auditorium Conciliazione, era presente anche una nutrita delegazione vicentina.
Dopo la lettura del messaggio di saluto e buon lavoro da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono partiti i lavori dell’Assemblea con la relazione del presidente nazionale, Marco Granelli. Fisco, burocrazia, il costo del denaro, il caro energia, la carenza di personale da inserire nelle aziende è questo, ha detto Granelli, il complesso di problematicità che fanno da zavorra alla imprese artigiane.
Da qui l’appello al Governo di avere “Sempre riguardo, e tenere in considerazione, la cultura produttiva di questo Paese, appunto il mondo artigiano, nell’ambito di quelli che sono i fronti per noi opprimenti. Riconosciamo l’impegno del Governo su fisco e burocrazia, ora è importante continuare sul mud della crescita”.
Nel corso dell’Assemblea sono stati ricordati i numeri dell’artigianato, motore del Made in Italy, che esporta in tutto il mondo, investe in innovazione, è sostenibile per definizione (nel salvaguardare comunità e territori in cui opera) e crea occupazione.
In merito il presidente provinciale Gianluca Cavion commenta: “Le imprese artigiane creano lavoro grazie all’applicazione delle nuovo tecnologie, alla crescita dell’export e nella ricerca anche di nuovi mercati, alla transizione ecologica in cui credono e sono disposte a investire. I presupposti per la loro crescita quindi ci sono tutti peccato che molte aziende di scontrino con l’impossibilità di trovare figure professionali e giovani da inserire al loro interno, e con un costo del denaro che penalizza gli investimenti. Eppure sono queste le due principali leve che permetterebbero alle nostre aziende di guardare al futuro con ancor maggior fiducia. C’è un altro tema poi su cui si gioca il futuro del tessuto economico, e del Paese e dell’Europa in generale: il Pnrr. Dobbiamo, proprio come sistema Paese, impegnarci ognuno per la propria parte per non perdere l’occasione con la capacità di non fermarci al qui e ora ma proiettandoci nell’Italia che vorremmo tra qualche anno”.
Comunicato 137