DETRAZIONI FISCALI SISTEMA CASA
In Veneto nel 2014, oltre 531 milioni di euro di detrazioni per ristrutturazioni, risparmio energetico e arredi. Ma è in arrivo la “scure” del Governo.
Bassani, Presidente Confartigianato Edili del Veneto: “Sarebbe un fatto gravissimo: i nostri Parlamentari devono farsi sentire”.
Sono più di 531 i milioni di euro che i quasi 829mila contribuenti veneti hanno portato in detrazione per aver ristrutturato, usufruito del bonus energetico e acquistato arredi.
I dati sul Veneto, forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e rielaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato Veneto prendono in esame le dichiarazioni dei redditi 2014 in riferimento al 2013.
“In questi anni, le detrazioni hanno rappresentato un importantissimo strumento per il supporto al settore edile ma, purtroppo, non sono state la panacea alla crisi –afferma il Presidente degli edili di Confartigianato Imprese Veneto, Paolo Bassani– il problema è che la mancanza di liquidità dei cittadini si sente tutta e, soprattutto le tasse, le imposte e i balzelli sugli immobili non aiutano di certo a rendere sereno chi vorrebbe effettuare gli intereventi”.
In modo specifico, per quanto riguarda il recupero del patrimonio edilizio, sono stati 634.015 i contribuenti veneti che hanno effettuato interventi per 328milioni e 136mila euro di detrazioni (valore che posiziona la nostra regione al 4° posto nel rank nazionale). Sul risparmio energetico, invece, hanno richiesto sgravi 177.815 contribuenti per un totale di 198milioni e 939mila euro (2° ammontare in Italia dietro alla Lombardia). Bene anche le detrazioni per il bonus mobili: ne hanno usufruito 17.144 veneti, per un importo totale di 4milioni e 047mila euro, terzo valore in Italia.
Ma sul “sistema casa” si stanno addensando fosche nubi.
Infatti, tutte le agevolazioni fiscali, soprattutto quelle relative alla casa, sono entrate nel mirino del Governo come risorsa da utilizzare per la prossima manovra di bilancio.
“Siamo molto preoccupati per le ipotesi che circolano in queste settimane relative al taglio dei “bonus casa” –continua Bassani- per anni ci siamo battuti per rendere stabili e permanenti gli incentivi e le detrazioni con l’obiettivo del rilancio delle imprese, la riqualificazione del patrimonio immobiliare, il risparmio energetico, la difesa dell’ambiente, e l’emersione di attività irregolari. Ora l’Esecutivo avrebbe in mente di dare una potente sforbiciata a questi importanti strumenti e ciò non ci piace affatto –prosegue– è evidente che una eventuale riduzione della percentuale innalzerebbe il costo degli interventi, abbassandone la numerosità. Anche la ventilata introduzione di limiti di reddito determinerebbe effetti pesanti per la domanda rivolta alla filiera della casa. E questo sarebbe gravissimo”.
La limitazione degli incentivi fiscali potrebbe avere effetti pro ciclici molto pesanti, ritardando la ripresa di un settore, quello dell’edilizia, che ha sofferto pesantemente gli effetti della crisi. Parliamo delle costruzioni ma anche dell’installazione di impianti, dei principali fornitori come il vetro, la ceramica, il cemento, il lapideo, i metalli e i mobili. Negli ultimi sei anni, a livello nazionale la filiera ha perso un quinto dell’occupazione (-19,0%), determinando i due terzi della caduta dell’occupazione dell’intera economia, con un calo di 582.700 occupati, il 65,6% del calo registrato nel totale economia.
“Nelle prossime settimane –annuncia Bassani- cominceremo a contattare Parlamentari veneti per informarli concretamente su come i bonus fiscali sulla casa non debbano essere ridotti e di come siano importanti per il rilancio del settore. Loro dovranno farsi sentire”.
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