DIGITALE E COMPETITIVITÀ. LE SFIDE E GLI SCENARI DEL VENETO 3.0
Oggi presso la Camera di Commercio di Padova si è svolto l’incontro “Digitale e competitività. Le sfide e gli scenari del Veneto 3.0”, organizzato da Veneto Innovazione per presentare le attività dell’Agenda Digitale del Veneto messe in atto dalla Regione per dotare il territorio delle strutture e delle infrastrutture necessarie per l’implementazione della competitività delle imprese del Veneto. Incontro che ha visto i massimi vertici del mondo industriale e delle imprese del Veneto, con la presenza di Marino Zorzato Vice Presidente della Regione Veneto, del Presidente di Unioncamere Veneto Fernando Zilio, del Presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato, del Presidente di Confartigianato Impree Veneto Luigi Curto, del Segretario Generale di Confcommercio Veneto Eugenio Gattolin, del responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Veneto Manuel Benincà, del Presidente di Cna Veneto Alessandro Conte, del responsabile della Phd Agenda digitale Università Cà Foscari Giovanni Vaia, del membro Consiglio Regionale di Casa Veneto Paolo Freda, e del Presidente di Confesercenti Padova Nicola Rossi. Dario Di Vico ha partecipato come moderatore alla tavola rotonda che ha preceduto l’intervento di Marco Camisani Calzolari, imprenditore e digital evangelist di fama internazionale, che hanno offerto il loro punto di vista rispetto al lavoro fatto in Veneto che ha portato la regione ad essere in questo momento una delle realtà nazionali più avanzate negli impegni dell’Agenda Digitale. “Offrire alle imprese gli strumenti per conoscere e utilizzare le nuove tecnologie, con infrastrutture che tengano conto della richiesta sempre maggiore di Banda Larga e di punti di libero accesso ad Internet, significa dare la possibilità concreta alle aziende di consolidare e potenziare la propria posizione nei mercati, posizione che oggi va di pari passo con le competenze in quest’ambito”, ha detto Zorzato. I progetti conclusi o in itinere riguardano l’infrastrutturazione del territorio per la posa della Fibra Ottica per la Banda Larga, gli interventi per i Punti di Accesso pubblici in 325 Comuni del Veneto, gli incentivi alle PMI per i progetti e per l’utilizzo del Cloud Computing, Open Data pubblici e in federazione con altri paesi europei, l’evoluzione delle Reti Radio di pubblica utilità, Wi-Fi cittadino gratuito in 232 Comuni del Veneto, finanziamenti per i FAB LAB e l’inserimento dei “nativi digitali” nelle aziende per l’adozione dell’economia di internet attraverso il progetto Digital Angels. Inoltre, sono stati presentati i Bandi “Digital Angels” e “FAB LAB”, attraverso i quali la Regione finanzia l’affiancamento di giovani laureandi all’interno delle aziende venete e i laboratori per gli artigiani digitali.
“La banda larga –ha affermato Curto nel suo intervento- ha un ruolo cruciale nello sviluppo della società dell’informazione. La sua diffusione consente a cittadini, imprese ed amministrazioni pubbliche, di accedere e fruire di servizi telematici in grado di cambiare in modo radicale le abitudini, i comportamenti di consumo ed i modelli di business La sua disponibilità costituisce una leva di sviluppo imprescindibile per al competitività delle imprese. Bene quindi il processo di digitalizzazione delle imprese avviato. La Regione dal 2010 ha pianificato una serie di interventi a più livelli per raggiungere l’obiettivo prefissato: ampliare con interventi infrastrutturali la copertura del servizio a banda larga (trasmissione di dati superiore ai 2 Mbit al secondo) e fare formazione per eliminare il “digital divide” nei cittadini e nelle aziende, perché non si tratta solo di un problema di infrastrutture, ma esiste anche un limite culturale ad utilizzare le nuove tecnologie. Secondo il piano, entro il 2014 a tutti i cittadini e le imprese venete sarebbe dovuta essere garantita una connettività tra i 2 e i 20 mega”. “Ma come siamo messi? Il dato diffuso, usualmente del 95% di copertura del territorio veneto, non tiene però conto del fatto che se qualche anno fa poteva essere un risultato positivo disporre di connettività anche a soli 640 Kbps, e poi i 2 Mbps, oggi bisogna puntare alla vera banda larga, in grado di supportare servizi avanzati almeno a 20 o 30 Mbps. Se vogliamo far corre i camion informatici, dobbiamo avere a disposizione una autostrada e non una statale. Zone del Trevisano come del bellunese non hanno ancora oggi la banda larga con grave danno per cittadini ed imprese”. “Va poi sottolineato come manchi ad oggi un piano per la banda ultralarga, oggi quanto mai urgente per le nostre imprese. Solo potendo contare sugli strumenti adatti è possibile impostare e progettare servizi da erogare grazie alla digitalizzazione. Come la partita dell’e-commerce. Uno strumento che può fare la differenza per la piccola impresa dato che offre, a prezzi contenuti, l’ accesso a marcati internazionali. Ma l’infrastruttura è sufficiente? Certamente no. Va superato il limite culturale Bene quindi che la Regione abbia proprio in questi giorni avviato il progetto “digital angels”, dedicato a giovani informatici da inserire nelle imprese”. “Bene anche il bando sui fab lab che consente di creare luoghi di condivisione perché, avere la stampante 3d è del tutto inutile se se non sai programmare in 3d. le nuove tecnologie sono si positive ma serve anche una alfabetizzazione. A mio avviso andrebbe anche favorita anche la consulenza a favore delle imprese su queste tematiche. Consulenza, ad esempio, per lo sviluppo di piattaforme digitali. Noi del mondo artigiano siamo in prima linea su questo fronte della consulenza alle imprese. Ecco perché grazie allo straordinario strumento della bilateralità artigiana EBAV, stiamo ragionando su una serie dei servizi di assistenza alle imprese. Abbiamo parlato di questo con l’Assessore alle Attività Produttive Coppola che ha già dato disponibilità per l’attivazione di una convenzione Regione-Ebav che permetta un co-finanziamento per sommare le risorse e moltiplicare le possibilità alle imprese”. “La tecnologia ha sviluppi anche originali come la lotta alla contraffazione e la tutela delle imprese oneste, con le etichette parlanti, ma anche la sburocratizzazione attraverso utilizzo dell’informatica per evitare l’inutile produzione carte. In particolare su questo aspetto mi sento di concludere con una richiesta. Le varie pubbliche amministrazioni mettano in condivisione i loro diversi archivi per evitare a noi imprenditori di perdere tempo e denaro a riprodurre più volte la stessa informazione che magari è già a disposizione “Open data””.