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DONNE IMPRENDITRICI: UN’INDAGINE SVELA LE LORO ESIGENZE TRA LAVORO E FAMIGLIA

04/02/2010DONNE IMPRENDITRICI: UN'INDAGINE SVELA LE LORO ESIGENZE TRA LAVORO E FAMIGLIACome possono le donne riuscire a gestire con successo il loro doppio ruolo, all'interno della propria impresa e all'interno della famiglia? Cosa pensano le imprenditrici della cosiddetta "conciliazione" dei tempi di vita e di lavoro? Quali strumenti, politiche, interventi e competenze possono risultare utili a una donna a cui è richiesto di mantenersi quotidianamente in equilibrio tra così tanti impegni e gravose responsabilità? Per rispondere a  questi interrogativi, secondo Daniela Rader – presidente di Confartigianato DonneImpresa Vicenza – era importante ascoltare la voce delle imprenditrici venete attraverso un'indagine ad hoc. E ora tale indagine, condotta nell'ambito del "Progetto Libra", finanziato dal Ministero del Lavoro, fornisce una sintesi dei modelli di conciliazione sviluppati in Europa e di politiche possibili per l'Italia. Il tema della conciliazione, infatti, è tradizionalmente collegato alle misure che possono favorire le lavoratrici dipendenti e madri, misure come gli orari flessibili, i permessi parentali, il part-time, i servizi per le famiglie. Ma è doveroso pensare anche alle donne che, oltre alle responsabilità familiari, hanno importanti responsabilità imprenditoriali.Il sondaggio condotto in Veneto a fine  2009 e curato dalla psicologa  Elena Padovan per il Cesar, l'ente di formazione dell'Assoartigiani Vicenza, era mirato a raccogliere il parere delle imprenditrici. Hanno risposto in 150, prevalentemente artigiane della provincia di Vicenza, raccontando le loro principali difficoltà in ambito lavorativo, domestico e familiare e valutando la validità di diverse soluzioni possibili. I dati che emergono da una prima analisi tracciano il profilo di una imprenditrice che si confronta ogni giorno con la difficoltà di gestire gli imprevisti dell'azienda, avendo sulle  spalle responsabilità esclusive e incontrando qualche problema nel gestire i collaboratori. Ma è anche una madre che prova ansie e sensi di colpa per il poco tempo dedicato ai figli e che deve fare i conti con gli elevati costi dei servizi per l'infanzia, per la casa, per gli anziani. È una donna molto impegnata, capace di utilizzare la tecnologia, che ha come primo desiderio quello di apprendere, aggiornarsi, acquisire competenze. Il sondaggio indica inoltre  alcune vie da percorrere per favorire la conciliazione, quali: la promozione della detraibilità fiscale dei servizi per la famiglia; un'azione che porti gli studi di settore a considerare la variabile possibilità di una donna di produrre reddito nelle diverse fasi della vita, a seconda del peso degli impegni familiari; il riconoscimento di agevolazioni a quelle imprese che assumono donne. «Si tratta di misure – osserva Daniela Rader – diverse da quelle tradizionalmente considerate, da portare avanti a livello politico e quindi soprattutto attraverso l'azione coordinata delle associazioni di categoria». Su questo fronte il "Progetto Libra" vuole incidere: l'intento è quello di favorire la partecipazione attiva delle donne alla vita associativa, incoraggiandole ad assumere ruoli di rappresentanza. Il "Progetto Libra" prosegue ora attraverso un percorso di formazione sperimentale mirato a fornire alle imprenditrici le competenze che possono aiutarle a gestire meglio il lavoro e la famiglia, magari ritagliandosi anche un po' di tempo per rappresentare l'imprenditoria femminile nel panorama economico locale e nazionale.