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ECOBONUS EDILIZIA STABILI DAL 2014

Paolo Bassani, Presidente di Confartigianato Costruzioni del Veneto:
“Bene emendamento Allasia-Realacci. Utile per rilancio costruzioni”.

“Un intervento fortemente sollecitato da Confartigianato Costruzioni che coglie numerosi obiettivi: rilancio delle imprese delle costruzioni, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari”. Il Presidente di Confartigianato Costruzioni del Veneto paolo Bassani esprime un giudizio positivo sull’emendamento per rendere permanenti dal 2014 gli incentivi per ristrutturazioni edilizie ed efficienza energetica previsti dal Dl ecobonus, presentato dagli onorevoli Stefano Allasia ed Ermete Realacci e approvato all’unanimità dall’Aula di Montecitorio con il parere favorevole del Governo e della Commissione Ambiente della Camera. “Confartigianato Costruzioni – sottolinea il Presidente – chiede da anni di rendere strutturali le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica in edilizia. L’efficacia di queste misure, che il Governo ha prorogato a fine anno con il provvedimento sull’ecobonus e le ristrutturazioni in edilizia, è dimostrato dall’aumento del 5,5% della produzione delle costruzioni tra marzo e aprile 2013, da attribuirsi soprattutto all’accelerazione di interventi di riqualificazione avviati dalle famiglie italiane in prossimità della scadenza delle agevolazioni originariamente prevista per il 30 giugno, cioè prima della proroga a dicembre 2013. Non dimentichiamo che il settore delle costruzioni ha un potente effetto-leva per molte attività economiche dell’indotto”. Secondo Bassani “visto che il 60% del patrimonio immobiliare nazionale risale a prima degli anni ’70 e il sostanziale blocco delle nuove costruzioni, si deve puntare sulla manutenzione rendendo appunto permanenti gli incentivi per favorire la riqualificazione di edifici, case e quartieri. Il nuovo modello su cui puntare è il passaggio dal costruire al ‘costruito’, che privilegi interventi sull’esistente, evitando il consumo del territorio”. L’attuale crisi del settore delle costruzioni, che nell’arco degli ultimi 4 anni ha perso il 25% del giro d’affari e il 10% dell’occupazione, è la conseguenza di una politica di crescita del passato che va rivista, attraverso nuovi strumenti e nuove politiche di intervento. Sono tre in particolare, le proposte che il comparto Edile di Confartigianato Imprese Veneto da tempo persegue e a cui l’emendamento Allasia-Realacci in parte risponde:
 
RIPARTIRE DALLE CITTA’ E DAL TERRITORIO: già oggi le politiche europee e la futura programmazione europea 2014-2020 mettono al centro dell’attenzione la rigenerazione urbana senza ulteriore espansione e consumo di suolo, riedificando laddove già costruito e intervenendo per rendere efficienti i nostri edifici troppo energivori; vanno agevolati gli strumenti di intervento, rafforzando a livello regionale il sistema di incentivi e di facilitazioni all’intervento nelle aree dismesse, in particolare dal punto di vista delle bonifiche e dei premi in cubatura, promuovendo una densificazione urbana attenta all’equilibrio dei luoghi ma anche all’azzeramento della trasformazione di aree agricole in aree urbanizzate; ripartire dalle città significa intervenire sul tessuto di alloggi ed edifici che necessitano di adeguati ristrutturazioni e interventi di efficentamento energetico;
 
PENSARE ALL’EDILIZIA COME SETTORE INDUSTRIALE: il settore delle costruzioni non è mai stato affrontato come un vero e proprio sistema industriale unico e integrato, ma come un mercato fatto di tanti settori ai quali pensare di volta in volta, in assenza di un quadro strategico generale; lo sviluppo futuro deve invece considerare politiche integrate che diano alle imprese la possibilità di operare in un contesto ottimizzato di filiera che garantisca la sostenibilità delle azioni e la loro realizzabilità; ad oggi manca di fatto un quadro strategico del comparto dell’edilizia, ovvero una sorta di “testo unico” all’interno del quale le imprese possano costruire il proprio posizionamento e il proprio sviluppo; gli strumenti normativi sono troppo parcellizzati e segmentati; manca una chiara visione di insieme che consenta al sistema imprenditoriale di essere vero interlocutorie dello sviluppo e della riqualificazione urbana;
 
PROMUOVERE STRUMENTI ORDINARI E NON STRAORDINARI, DANDO CONTINUITA’ E CERTEZZA ALLA NORMA: un terzo elemento strategico è definire un insieme di strumenti ordinari, e non straordinari di intervento, che diano continuità all’azione delle amministrazioni (da un alto) e delle imprese (dall’altro) e alla riqualificazione del territorio e del patrimonio edificato, in particolare garantendo la certezza della norma in un contesto di lungo periodo, e non legato come oggi a provvedimenti temporanei spesso poco ottimizzati con i tempi dell’edilizia, delle costruzioni e degli interventi di riqualificazione territoriale e di rigenerazione urbana; vanno resi permanenti i provvedimenti temporanei legati ad incentivi relativi alla riqualificazione degli edifici e alla sostenibilità energetica e vanno utilizzati i nuovi strumenti finanziari di sostegno alla rigenerazione urbana, in particolare i modelli innovativi europei basati sui Fondi di sviluppo urbano, sostenuti dalla BEI, ad oggi non utilizzabili nella nostra regione ma che stanno dimostrando in Europa la loro validità.