ENTRO LA FINE DI MARZO LA NUOVA NORMATIVA SUGLI IMPIANTI. GLI ELETTRICISTI ASSOARTIGIANI: SERVONO REGOLE CHIARE E BUONSENSO
19/03/2008ENTRO LA FINE DI MARZO LA NUOVA NORMATIVA SUGLI IMPIANTI. GLI ELETTRICISTI ASSOARTIGIANI: SERVONO REGOLE CHIARE E BUONSENSO Entro la fine di marzo dovrà entrare in vigore il Capo V del Testo Unico 380/01 relativo alla nuova normativa sulla sicurezza degli impianti elettrici, che fra l'altro comporterà l'abrogazione della legge 46/90. Loredano Faccin, capomestiere degli Elettricisti Assoartigiani di Vicenza, interviene in questa fase di "limbo" per sottolineare l'importanza che il nuovo Regolamento ministeriale sulla sicurezza degli impianti possa contemplare le proposte di chi con gli impianti ci lavora quotidianamente.«In questo momento la legge 46/90 e il suo regolamento attuativo sono in esercizio provvisorio, ma entro pochi giorni si farà ordine nella disciplina della sicurezza degli impianti ed è fondamentale che non si trascuri alcun aspetto, tenendo in massima considerazione le richieste degli installatori. Auspichiamo il buonsenso del legislatore, che ha avuto modo di conoscere le nostre istanze e proposte. La cronaca purtroppo ci riporta sempre più spesso casi di infortuni sul lavoro: per questo noi installatori chiediamo con più forza professionalità e controlli sugli impianti, in modo che la sicurezza sia garantita e che eventuali responsabilità siano certe».Secondo Faccin, dovrà essere rivista la parte della normativa che si occupa della Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico: «Secondo noi va cancellato l'obbligo a carico dell'installatore di inviare una copia della Dichiarazione di Conformità alla Camera di Commercio per tutti gli impianti e al Comune per quelli che hanno già ottenuto agibilità e abitabilità. Al tempo stesso, dovrà essere invece attribuito all'ente erogatore dell'energia l'obbligo di accertarsi che l'impianto elettrico sia corredato della Dichiarazione di Conformità».Inoltre, secondo Faccin, l'obbligo del rilascio della Dichiarazione di conformità dovrebbe riguardare non solo gli impianti ad uso civile, ma essere esteso anche a quelli a diversa destinazione, per esempio i cablaggi strutturati o le antenne televisive terrestri o satellitari. Un altro aspetto sul quale il capomestiere Assoartigiani insiste è la responsabilità dell'installatore elettrico: «Deve essere assolutamente separata e distinta da quella del professionista che progetta l'impianto stesso, nonché dalle imprese edili. E poi ci aspettiamo che nella nuova normativa sia inserita la qualificazione delle ditte che operano in questo settore, sia sotto il profilo tecnico sia in quello fiscale. I requisiti stabiliti dalla legge attuale non sono sufficienti e soprattutto non hanno una reale e costante efficacia nel tempo. Lo sviluppo tecnologico e quindi anche l'evoluzione normativa sono incessanti, per questo manca una "stabilità" della qualificazione. Ci aspettiamo che le Camere di Commercio rilascino i patentini in seguito a corsi di preparazione ed esami, e poi provvedano a verificare regolarmente che i requisiti esistano ancora».Infine, Faccin interviene sul cosiddetto "progetto di massima": «Va eliminato, anche perché fino ad oggi non è stato utilizzato per come era stato concepito. Dovranno rimanere in vigore solo il progetto esecutivo e quello definitivo, che comprenda tutte le varianti in corso d'opera. E la spesa per questi progetti dovrà essere a carico del committente e non di chi esegue le variazioni».Una lista di "direttive" lunga e articolata, ma dettata dal buon senso e dall'esperienza quotidiana degli installatori. Per la quale anche il presidente provinciale Assoartigiani della categoria Installatori d'impianti, Maurizio Pellegrin, ha assicurato il massimo impegno affinché sia presa in considerazione a tutti i livelli.