ESG è la valutazione della responsabilità
Accanto alla tecnologia, la sostenibilità e l’attenzione al comportamento nelle diverse attività umane sono i grandi temi con cui oggi ci si deve confrontare.
A livello di attività produttive, ciò vuol dire rivedere anche il modo di fare impresa, avendo consapevolezza che non solo per gli utenti, ma anche per altri soggetti, gli aspetti legati alla sostenibilità dell’impresa, dei suoi prodotti, e/o servizi, possono fare la differenza. È il caso ad esempio degli istituti di credito che, al momento di valutare un’attività, non si fermano più ai soli dati e conti economici, consapevoli che la sostenibilità influisce non poco sulla “reputazione” di un’azienda, e di riflesso sul suo buon funzionamento economico. Dal 2005 l’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance) definisce i criteri con cui si valuta l’impegno di un’azienda secondo le dimensioni ambientale, sociale e di etica, per avere la “misura” di quanto essa sia in grado di gestire il proprio impatto su questi tre fronti, e quindi quanto sia sostenibile e responsabile. Dati che, accanto a quelli economico-finanziari, aumentano le informazioni sulla ditta e, nel caso degli istituti di credito, sono un elemento che contribuisce a formulare un giudizio sull’azienda. Ce lo spiega Mauro Vaia, di Istum (Istituto di Studi di Management).
“Molte aziende – osserva Vaia – si sentono ancora poco coinvolte nelle tematiche che la Sostenibilità richiede e non si rendono conto delle opportunità che essa mette a disposizione. La Sostenibilità oggi è un’urgenza: per questo l’azienda deve capire quanto e come è sostenibile. E lo si valuta attraverso appunto l’ESG, che comprende tutte le sfumature della Sostenibilità; in pratica, è una valutazione, secondo criteri standardizzati, della propria prestazione. Il vantaggio di tale documentazione è di avere un posizionamento chiaro rispetto alle richieste del mercato. Per esempio, le banche chiedono quale sia il profilo ESG alle imprese, e saperlo in anticipo vuol dire non solo non perdere tempo ma anche, in caso, poter migliorare. Molti bandi di gara oggi contengono la richiesta di quei prerequisiti per accedervi, così come nelle catene di valore le aziende ricevono sempre più frequentemente la richiesta di documentazione attestante il grado di sostenibilità, vedi il ‘foot carbon print’, ad esempio”.