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Esportazioni vicentine. Cavion: “Anche la nostra provincia, pur rimanendo al primo posto a livello regionale, sconta il clima di incertezza diffuso. Nuovi mercati, aziende più strutturate, reti e nuove competenze sono le strategie che le imprese stanno mettendo in campo per superare il momento”

L’incertezza continua a dettare il ritmo dell’economia, anche a livello di export, anche nel vicentino. Lo evidenziano i dati sulle esportazioni manifatturiere elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza. Nei primi tre mesi del 2024, infatti, le esportazioni vicentine hanno toccato i 5 miliardi 540 milioni di eurosegnando una contrazione del 5,6% rispetto al I trimestre 2023, in linea con la flessione del 5,1% registrata a livello regionale. Calano maggiormente le esportazioni beriche destinate ai mercati europei, pari a -7,3% sul I trimestre 2023, mentre è più contenuta la flessione sui mercati extra Ue (-3,7%).
In particolare diminuiscono le esportazioni verso i primi tre principali mercati, che rappresentano quasi un terzo (30,4%) delle esportazioni manifatturiere vicentine: Germania segna un -16,1% nel I trimestre 2024, Francia -2,5% e Stati Uniti -8,9%.
“I numeri della Germania sono strettamente collegati alla frenata dell’economia di quel Paese che incide sulle imprese di subfornitura e sulle filiere di valore legate per esempio all’automotive. Quanto alla Francia il sentore è che anche il comparto moda stia subendo un rallentamento e con esso, anche in questo caso, le aziende delle filiera”, commenta il presidente di Confartigianato Vicenza, Gianluca Cavion.

A determinare, invece, il forte calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti (-50,5 milioni di euro) sono i prodotti dei comparti della metallurgia (-29,1 milioni di euro, pari a -33,7%), prodotti chimici (-9,7 milioni di euro, pari a -55,6%) e altre industrie manifatturiere (-9,3 milioni di euro, -8,1%).  “Una situazione più articolata rispetto a mercati dove prevale un settore rispetto ad un altro e che impone una riflessione per capire meglio dove sta andando quel mercato”, aggiunge Cavion.

In aumento, invece, le vendite verso Turchia (+21,4%), Emirati Arabi Uniti (+20,5%) e Romania (+10,8%). A differenza del dato regionale che rileva una crescita delle esportazioni verso la Croazia (+4,5%), i dati vicentini mostrano una flessione di ugual misura (-4,6%) delle vendite verso il mercato croato.
Al dettaglio dei settori merceologici, si rilevano le maggiori contrazioni delle esportazioni per prodotti della metallurgia (-126,9 milioni di euro, pari a -22,3%), settore moda ovvero tessile abbigliamento pelle (-92,8 milioni di euro, -8,2%) e apparecchiature elettriche e non elettriche per uso domestico (-69,9 milioni di euro, pari a -12,1%). Bene il settore orafo che cresce del 17,2% nel I trimestre 2024 (pari a +95,6 milioni di euro), e bevande (+18,4%, pari a +10,5 milioni di euro).

“Oltre al rallentamento della locomotiva tedesca, alla situazione geopolitica di difficile lettura e soluzione, sulle aziende pesano anche fattori come i tassi di interesse applicati dalla BCE, i ritardi nell’accesso a misure incentivanti, costi delle materie prime che le imprese stanno ancora ammortizzando. Ribadiamo inoltre la necessità da parte dell’Europa di una maggiore attenzione alla realtà delle piccole e medie imprese, che nel nostro Paese sono la maggioranza  – aggiunge Cavion-. Dal canto loro, come altre realtà, le imprese vicentine stanno rimodellato il loro orizzonte di business sia proponendosi verso nuovi mercati, sia creando catene di valore e reti funzionali, sia strutturandosi al proprio interno con competenze e figure adeguate a intercettare nuove fette di mercato e clienti”. 

Comunicato 68