Skip to main content







ESTETICA: ANCHE IL PRESIDENTE VICENTINO VALTER CASAROTTO A “BEAUTY REPORT”, UNO SGUARDO SULL’INDUSTRIA COSMETICA IN ITALIA

Valter Casarotto
Valter Casarotto

Si è tenuto alla Camera dei deputati a Roma il “Beauty Report”, il secondo rapporto sul valore dell’industria cosmetica in Italia: evento organizzato da Unipro (Associazione Italiana delle Imprese cosmetiche) e rivolto a giornalisti, produttori di settore, associazioni di categoria nel territorio nazionale.

Per queste ultime, hanno partecipato solamente i rappresentanti Confartigianato: il segretario nazionale, Cesare Fumagalli, il presidente nazionale Acconciatori, Lino Fabbian, e il presidente Servizi per l’Estetica di Confartigianato Vicenza, Valter Casarotto. Tra le istituzioni, erano inoltre presenti Rossana Boldi (presidente della Commissione politiche dell’UE del Senato), Livia Turco (Commissione Affari Sociali della Camera), Francesca Martini (sottosegretario Ministero della Salute).
Il report è un tradizionale appuntamento di verifica delle più importanti tendenze in atto in un settore tra i più attivi nel mercato internazionale, e che solo in Italia ha registrato un incremento del fatturato pari al 5% rispetto al rapporto 2010, attestandosi ben al di sopra della media europea ferma al +2%. Vale a dire che i prodotti di bellezza nel nostro Paese si confermano tra i beni di consumo più acquistati, assieme ad altre produzioni italiane significative come l’abbigliamento, le calzature o i prodotti alimentari.
Il rapporto illustra inoltre come la crescita del fatturato funga da traino per le imprese del settore, segnate in qualche modo dal momento di crisi degli anni scorsi, ma che grazie a strategie di sviluppo hanno saputo riposizionarsi sul mercato puntando anche sulla ricerca e sull’innovazione dei prodotti. Da un campione di imprenditori del settore intervistati emerge che il valore del settore cosmetico è legato infatti non solo alla capacità competitiva delle imprese, ma anche alle possibili alleanze con i protagonisti della filiera: gli acconciatori, i centri estetici, le erboristerie, le farmacie.
Per contro, lo sforzo di accompagnamento delle imprese al di là della crisi richiede un impegno parallelo: sia sul fronte delle iniziative progettuali dirette a coinvolgere in particolare i giovani che si affacciano alla professione di estetista e acconciatore, sia sul piano del sostegno alle imprese attraverso la lotta alla concorrenza sleale e alle contraffazioni. Necessario dunque un intervento del soggetto pubblico, anche nel merito di una possibile defiscalizzazione degli utili: «Sotto questo aspetto – precisa Valter Casarotto – chiediamo che ai fini degli studi di settore vengano rivalutati attentamente i ricavi corrispondenti alle spese per il lavoro dipendente. Il rapporto non può essere direttamente proporzionale, in quanto un dipendente non lavora quasi mai a regime bensì in base alla presenza dei clienti in un salone».