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F-GAS. CERTIFICAZIONE DELLE IMPRESE AL PALO

In Veneto solo 4 abilitate per ora alla installazione. 40 in tutta Italia

”A breve sarà quasi impossibile, in Italia, installare, riparare o manutenere gli impianti di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore, nonché dei sistemi fissi di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas fluorurati ad effetto serra con gravissimo danno per gli utenti ed una perdita di affari drammatica per gli installatori. La denuncia è di Maurizio Pellegrin, Presidente regionale veneto della Federazioni Installatori di Confartigianato. “E’ necessaria una proroga dei certificati provvisori ottenuti a giugno dalle imprese ed in scadenza a dicembre (valgono sei mesi) –spiega Pellegrin-, perché il lento ritmo della regolarizzazione rischia da far sparire dai siti delle rispettive Camera di Commercio decine di migliaia di imprese che non potranno più lavorare nel settore Fgas fino alla regolarizzazione”.
“I numeri sono drammatici –prosegue il Presidente. Delle 36mila imprese che a giugno 2013 hanno ottenuto l’iscrizione provvisoria (e che erano quindi in possesso di un’esperienza professionale di almeno 2 anni acquisita prima dell’entrata in vigore del DPR 43/2012), solo 40 –dato Unioncamere-  risultano ad oggi regolarizzate e quindi con il personale che ha seguito un percorso formativo e sostenuto con successo l’esame abilitante). 4 di queste in Veneto”.    
“In pratica la legge sta creando un esercito di “abusivi” –denuncia Pellegrin- che, oltretutto, rischiano tantissimo dato il regime sanzionatorio spropositato, in relazione alle singole inadempienze. Anche questo dovrà essere necessariamente rivisto in un ottica di proporzionalità e correttezza”.
“E non è tutto -conclude il Presidente Pellegrin-. La norma, così solerte e stringente per noi operatori del settore, risulta invece stranamente latitante su indicazioni, ad esempio, per quanto riguarda la vendita di Gas-F, che a tutt’oggi risulta libera anche per coloro che non hanno il patentino. Permettere la vendita libera di gas, gravando invece di oneri formativi le nostre Imprese, va contro i principi dettati dal regolamento europeo che disciplina questa materia. Ed infine non è per nulla chiaro se alcune attività dell’autoriparazione, come i carrozzieri, –che hanno a che fare con impianti di condizionamento di auto e camion-  siano o meno obbligati ad ottenere il patentino. Tutto ciò avvalora la nostra richiesta di proroga”.