FISCO, I DIPENDENTI GUADAGNANO PIÙ DEGLI IMPRENDITORI?
Sbalchiero: “Basta demagogia, il Paese dovrebbe ringraziare, non denigrare, chi si crea il lavoro”
“35.287, il 25,35% delle 139.190 imprese artigiane attive in regione veneto a fine 2012. E’ questo il peso corretto dei titolari di imprese che hanno dipendenti nell’artigianato. Tutto il resto, e parliamo di oltre 100mila aziende e quindi persone, riguarda dipendenti di se stessi, self made man (e woman) che, di fronte alla gravissima crisi dei consumi, tiranno la cinghia tanto e forse più dei lavoratori dipendenti. Un fenomeno di dimensioni consistenti a cui vanno aggiunti una gran parte dei commercianti e delle cosiddette partite iva”. Entra così nel dibattito aperto dall’analisi del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, secondo il quale i soggetti con reddito da impresa prevalente dichiarano in media meno dei loro dipendenti Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, che prosegue: “la sorpresa quindi, non è che in Italia conviene essere lavoratore dipendente piuttosto che imprenditore –come vogliono far credere al Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia- ma che centinaia di migliaia di persone riescano, ancora oggi, a non pesare sulle casse dello stato e si procurino da sopravvivere con le proprie forze”.
“E sì –spiega il Presidente- perché, mentre i lavoratori dipendenti hanno tutta una serie di garanzie e tutele che vanno dalla Cassa integrazione, alla mobilità sino ai sussidi di disoccupazione -che per altro come organizzazione lavoriamo e combattiamo ogni giorno, non senza fatica, per mantenere e costantemente rifinanziare-, i nostri associati non hanno alcuna tutela. Così capita che chi perde la propria impresa, nell’indifferenza dei più, piomba nell’indigenza e nella disperazione. A tal punto che alcuni non reggono e arrivano a togliersi la vita. Come nel più recente caso avvenuto ieri nel padovano”.
“Basta allora –conclude Sbalchiero- con la demagogia spiattellata in prima pagina che “i soggetti con reddito da lavoro dipendente prevalente dichiarano un reddito medio di 20.680 euro mentre i soggetti con reddito d’impresa prevalente per un valore medio di 20.469 euro”. Stiamo parlando di due piani diversi e inconfrontabili. Resto ogni giorno più basito dal masochismo di questo nostro Paese che macella e distrugge coloro che ogni giorno tirano la carretta e premia parassiti e assistenzialismo. Così siamo destinati ad un drammatica agonia”.