Skip to main content







Gianluca Cavion rieletto alla guida di Confartigianato Imprese Vicenza presenta gli obiettivi di mandato. Rimarrà in carica fino al 2026. Eletti anche vice presidente e Giunta Esecutiva.

Con la rielezione di Gianluca Cavion alla guida di Confartigianato Imprese Vicenza si chiude la tornata elettorale iniziata a settembre per il rinnovo dei vertici dell’Associazione e della rappresentanza territoriali e di settore. Ora la nuova squadra è formata, è stato infatti anche eletto il vice presidente, Cristian Veller, e i cinque componenti della Giunta Esecutiva (Felice Baggio, Riccardo Barbato, Roberta Cozza, Ruggero Camerra e Christian Giovanni Malinverni), e resterà in carica fino al 2026 facendosi interprete e portavoce delle esigenze degli oltre 14mila soci rappresentati. Tra le novità di queste elezioni, il passaggio dalle “Categorie” ai “Mestieri”, per un numero complessivo di 35, organizzati in 16 “Sistemi”; e i Raggruppamenti di Comuni, un totale di 16 che vanno a sostituire i Mandamenti, a loro volta organizzati in 5 Aree.

Valdagnese, 54 anni, un’azienda nel settore costruzioni stradali, Cavion ha mosso i primi passi del suo impegno associativo nel gruppo giovani, poi nel Mandamento, fino a ruoli e responsabilità a livello provinciale, “una grande e preziosa esperienza, completata dalla frequenza della valida scuola di politica ed economia. Ho dato quello che potevo senza tirarmi indietro. Ho imparato tanto: dai soci, dai dirigenti ed anche dai funzionari”, ricorda Cavion che nel 2020, in piena pandemia, è stato eletto in proroga di mandato per l’emergenza sanitaria. Ora il presidente accompagnerà l’Associazione per i prossimi quattro anni avendo come obiettivi quelli illustrati ai 35 componenti del Consiglio Direttivo che ha proceduto alla elezione sua, del vice presidente e della Giunta.

“Per me due sono i concetti guida: il socio e l’associazione – spiega il presidente-. Il socio è la ragione dell’esistenza dell’associazione. Ha diritti e doveri. Ha il diritto di chiedere e il dovere di partecipare attivamente per conoscere l’Associazione e le sue potenzialità. D’altro canto l’Associazione è composta di imprenditori soci perché ‘l’unione fa la forza’, ma anche per comprendere a fondo problemi, aspettative, impatto dei provvedimenti governativi, sulle imprese che rappresentiamo. L’Associazione, infatti, resta il principale strumento per dare risposte ai bisogni dei singoli e dei gruppi organizzati. Lo tocchiamo con mano, ad esempio, sui temi dell’energia, dei mercati, sulle questioni fiscali, sui problemi legati alla burocrazia, negli appalti e nei rapporti con le amministrazioni pubbliche e istituti bancari. 

L’Associazione, con la sua molteplicità di prestazioni e competenze, può e deve far valere la sua forza e la sua reputazione. Infatti nei territori giocano un ruolo fondamentale insieme alla rappresentanza politica come i sindaci, i consiglieri regionali e i rappresentanti parlamentari anche i dirigenti delle associazioni che rappresentano il mondo produttivo di quelle comunità”. 
Il presidente Cavion aggiunge anche quanto, all’interno di un’organizzazione, siano importanti collaboratori preparati e motivati: “l’attenzione e la sensibilità dei nostri collaboratori in piena pandemia è stata fattore di coesione e di resilienza associativa. Una testimonianza di quanto il ‘capitale umano’ possa fare la differenza e sul quale intendiamo investire. In parallelo occorre investire sulla formazione dei dirigenti perché ogni figura ed ogni ruolo devono poter contare su un bagaglio di conoscenza associativa e dei contesti sia riferiti all’incarico che trasversali. Per massimizzare i risultati occorre crescere assieme, collaboratori e dirigenti”. 

“Da Vicenza operiamo nel sistema Confartigianato e più in generale nel sistema associativo, che pare destinatario di una nuova attenzione nella rivalutazione del ruolo dei corpi intermedi. Quando si rappresentano interessi di una compagine occorre pesare con i numeri e contare con proposte costruttive. Vale nei confronti delle più alte istituzioni, della Regione, dei Comuni, con i sindacati e nella gestione degli enti bilaterali per l’artigianato. Si pesa nel confronto, nella differenziazione e nella collaborazione anche con gli altri mondi della rappresentanza come quello industriale. Lo stiamo facendo da anni in tema di orientamento scolastico, condividendo iniziative con Confindustria. Ma non basta e, ad esempio in tema di filiere e di distretti produttivi, si può fare di più operando in sinergia”. 

Prima per numero di Soci, Confartigianato Vicenza è anche tra le prime organizzazioni del Paese per dimensioni e struttura, in fatto di imprese, soci pensionati e qualità percepita nei servizi e per attività di patronato. La sede vicentina presta inoltre collaborazione diretta a Confartigianato nazionale in tema di sostenibilità, di mobilità e di digitale e fornisce servizi, in particolare in ambito ambientale, ad una trentina di associazioni consorelle. “Al di là del comprensibile orgoglio, resta massima l’attenzione affinché la macchina associativa cresca ancora in qualità ed efficienza per far fronte alle mutate, e mutevoli, esigenze delle imprese in risposta a condizioni socio economiche in divenire. In quest’ottica opereremo quindi per valorizzare i non pochi talenti, tra cui molti giovani e molte donne, che lavorano con noi. Accanto al loro altri giovani e altri donne vestono invece i panni degli imprenditori e rappresentano per noi altrettanti elementi strategici. È grazie a loro che si possono affrontare temi quali il futuro del tessuto artigiano, conciliazione famiglia-lavoro, nuovo modi e metodi di lavoro, anche con approcci inediti. Da qui l’importanza nella nostra struttura dei Gruppo Giovani e Donne Impresa”. 

Ribadite le linee programmatiche, Cavion ricorda i temi che vedono impegnata in prima linea Confartigianato. Il primo è il mercato del lavoro, preoccupazione principale di tante imprese a fronte di un senso del lavoro profondamente cambiato nel tempo. L’obiettivo è quindi quello di continuare e potenziare il dialogo con le scuole per un orientamento che non veda discriminate le potenzialità delle professioni artigiane o di un impiego nelle imprese artigiane, cercando nello stesso tempo di individuare le competenze necessarie in azienda e la loro misurazione. A questo tema si collega anche la questione del passaggio generazionale, almeno un terzo di imprenditori oltre i sessant’anni infatti deve guardare oltre i propri figli che non intendono seguire i genitori e vogliono comunque salvaguardare il valore, anche sociale, dell’azienda. 

Altro tema importante: tutelare le imprese e assicurare un puntuale e corretto utilizzo dei benefici previsti dalla legge, anche attraverso più efficaci e solide di collaborazione tra colleghi, a partire da consorzi e reti.  È il caso di quegli interventi che toccano, per la maggior parte, la riqualificazione, anche in chiave di sostenibilità, dei centri urbani e degli edifici pubblici e privati. Ricordo quanto l’edilizia, e con essa l’intero sistema casa, rappresenti grande parte delle imprese socie e con esse un volano per l’economia non solo locale. Per questo rimarrà alta la nostra attenzione affinchè si adottino sistemi incentivanti concreti e premianti”.

Infine, non certo per importanza, il tema dell’energia. Dopo aver sviluppato una importante azione dal supporto al recupero del credito energia alle convenzioni con i fornitori, il vero obiettivo, è ora far sì che ogni impresa abbia una sua sostenibilità dei costi energetici, possibilmente una sua progressiva autonomia.
“L’obiettivo principale, in conclusione, è quindi quello di essere come Associazione ancor più presenti, partecipi e incisivi sui grandi temi che toccano le tasche delle imprese. Fisco, investimenti e incentivi, costo del lavoro, burocrazia in generale e sul lavoro, giustizia, appalti, credito, costi dei servizi di interesse pubblico, non sono solo di responsabilità nazionale o regionale – continua Cavion-.  Per questo fin da subito il consiglio direttivo si metterà al lavoro esaminando periodicamente lo stato dell’arte sulle diverse riforme, come l’autonomia e l’ipotesi de rafforzamento delle provincie, fornendo indicazioni e suggerimenti per le soluzioni. Prossimo passo sarà l’assegnazione delle deleghe ai diversi componenti della Giunta Esecutiva”.

Comunicato 183