I dati dell’Osservatorio CAEM sui consumi di energia elettrica
Qualche segnale positivo per Vicenza, ma la ripresa rischia di essere affossata per gli alti costi di materie prime ed energia.
Comunicato 108 – 06 luglio 2022
Un primo trimestre di luci e ombre quello del 2022 per quanto riguarda l’andamento dei consumi di energia elettrica e del gas delle micro e piccole imprese artigiane.
“Rimane il rischio concreto che la ripresa, che leggiamo in particolare nella manifattura, venga affossata da un generale aumento dei costi, di materie prime e forniture energetiche, aggravato da un contesto geo politico dagli sviluppi ancora incerti”, commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, in merito ai dati raccolti dall’Osservatorio del CAEM, il consorzio dell’associazione, che con altre 32 associazioni, si occupa proprio delle forniture energetiche.
Su un campione di 4.625 imprese, infatti, emerge un incremento medio dei consumi di energia elettrica del +0,8% rispetto allo stesso periodo del 2021 con un andamento non omogeneo legato alle singole attività economiche.
In questo contesto Vicenza, che rappresenta più di un terzo del campione preso in esame (con quasi 17milioni 800mila kWh di consumi nel I trimestre 2022), con un +1,4% è una tra le province servite dal Consorzio che registra maggiore incremento di energia. Un segnale della dinamicità del comparto imprenditoriale berico. Nel campione complessivo, crescono i consumi del settore Moda (aziende del pulisecco e dell’abbigliamento) e della produzione (concia, plastica, chimica, meccanica ed elettromeccanica), mentre invece altri settori registrano un calo (Comunicazione, Casa, Mobilità e Lego Arredo). Rispetto al 2019 poi solo i settori Produzione e Casa registrano nel I trimestre 2022 consumi elettrici superiori ai livelli pre crisi.
“In questi ultimi tre anni problematiche di natura diversa si sono sommate andando, evidentemente, a incidere in maniera importante sulle attività imprenditoriali e sul lavoro – continua Cavion-. Se poi aggiungiamo gli incredibili, e ormai insostenibili, aumenti dei costi delle forniture energetiche sono ben chiare le enormi difficoltà che le piccole imprese stanno affrontando. Ci sono aziende che vedono contratte le commesse, e altre che lavorano seppure con grande difficoltà per gli alti costi di materie prime ed energia. In entrambi I casi la marginalità delle imprese sembra ridursi progressivamente e questo preoccupa non poco. Speriamo che nel prossimo periodo qualcosa cambi anche e soprattutto con interventi che mirino al rilancio del nostro tessuto produttivo perchè il peso delle emergenze non può essere sempre e solo a carico delle imprese ”.