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I numeri del lavoro nelle piccole e medie imprese

Cavion (Confartigianato): “Nel lungo periodo le aziende artigiane sostengono la domanda di lavoro”

Uno spaccato del mondo del lavoro nelle piccole e medie imprese vicentine partendo da alcuni numeri di lungo periodo per capirne la dinamicità. I dati arrivano dall’Ufficio Studi di Confartigianato e si riferiscono allo stock di occupati, confermando un’occupazione in crescita. Questo nonostante il rallentamento delle assunzioni di dipendenti nel 2024 rispetto al 2023.

Pur in un momento di elevata turbolenza, infatti, nel lungo periodo, le imprese italiane hanno sostenuto la domanda di lavoro, contribuendo ad una ampia crescita dell’occupazione che, tra il 2021 e il 2024, in Italia, è aumentata del 6,1%, facendo meglio del +4,8% della media Ue e del +4,5% della Francia e della Germania. A livello territoriale, nella provincia di Vicenza, l’occupazione è cresciuta del 4% negli ultimi 3 anni, con un maggior dinamismo per le donne occupate aumentate del +5,7% contro il +3,2% degli uomini.

“Il maggiore dinamismo del mercato del lavoro si associa ad una diffusa presenza di micro e piccole imprese e di imprese artigiane – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion-. L’artigianato vicentino rappresenta uno dei pilastri della domanda di lavoro. Il totale delle imprese artigiane beriche impiega 67.588 addetti, pari al 20,1% del totale del settore privato e non agricolo, per una dimensione media di 3,21 addetti per azienda, la 3° più alta in Italia, dietro solo a Prato e Bolzano. Di questi, il 59,5% sono dipendenti (40 mila 224), mentre il 40,5% sono indipendenti (27 mila 364)”.

“Rimangono aperti i temi della trasmissione d’impresa e delle nuove competenze da inserire in azienda. Nel primo caso il rischio è che aziende anche storicamente consolidate e con produzioni di alto livello non trovino chi le traghetti verso il cambiamento del mercato – prosegue Cavion-, nel secondo caso va colmato il gap tra junior e senior. Se i giovani sono portatori di nuove conoscenze legate alle tecnologie, chi lavora da tempo può mettere a disposizione competenze e sensibilità acquisite con l’esperienza. Sono aspetti sui quali da tempo Confartigianato si interroga e fornisce servizi come “Passaggio di valore”, per la trasmissione d’azienda, e iniziative dedicate ai più giovani e al capitale umano attraverso l’Ufficio Scuola e l’Area Capitale Umano. Altro obiettivo è stimolare la nascita di nuovi giovani imprenditori che, unendo nuove competenze e qualità di produzione, possono dare nuovo impulso all’artigianato”.

Percorsi che rafforzano, e dimostrano ancora una volta, la dinamicità e la capacità di accogliere nuove energie e il marcato carattere di inclusività del lavoro indipendente nelle imprese artigiane nella società. Nel Vicentino si contano, infatti, 3.855 imprese artigiane a conduzione femminile, pari al 17,1% del totale delle imprese artigiane ed al 24,5% del totale imprese a conduzione femminile; 1.924 imprese artigiane guidate da giovani under 35, pari all’8,5% del totale delle imprese artigiane ed al 12,2% del totale imprese a conduzione giovanile; 3.446 imprese artigiane a conduzione straniera, il 15,3% del totale delle imprese artigiane e il 43,1% delle imprese a conduzione straniera.

“Quanto alla capacità di attrazione delle imprese artigiane verso i lavoratori va ricordato che le dimensioni delle aziende permettono un’attenzione ai collaboratori diversa da altre realtà. Inoltre, la bilateralità gioca un ruolo importante per favorire componenti di welfare che sono oggi una voce importante tanto per chi si affaccia nel mondo del lavoro quando per chi nel mondo del lavoro è inserito da tempo”, conclude Cavion.