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IL DRAMMA DELL’OCCUPAZIONE GIOVANILE

Sbalchiero: “miopia sindacati del legno lascia, in questo tragico momento,
un intero settore senza apprendistato. Serve ancora una contrattazione nazionale?”

“E’ ancora utile al Paese una liturgia che obbliga la realtà a piegarsi all’ideologia”? La domanda se la pone Giuseppe Sbalchiero, Presidente della Confartigianato Imprese Veneto di fronte a quanto successo nel settore del legno artigiano dove, il sindacato, si è rifiutato di firmare con le associazioni artigiane a Roma una proroga dell’istituto dell’apprendistato, lasciando così anche nel Veneto un comparto fondamentale del nostro manifatturiero del tutto scoperto.
Quale sarà infatti l’effetto immediato in tutta Italia per le imprese del settore?
“Dal 2 di maggio scorso– spiega Sbalchiero – nessuna assunzione di apprendista sotto i ventinove anni (la categoria più colpita dalla crisi) è possibile nelle imprese artigiane del legno. E‘ uno scandalo- sottolinea Sbalchiero – che si consuma proprio nei giorni in cui l’Istat diffonde i peggiori dati di sempre riguardanti la disoccupazione giovanile giunta in Italia al 38,7%. A dimostrazione della miopia e della mancanza di percezione di alcuni sindacalisti sulla  tragicità riguardante la condizione giovanile ed il lavoro (che non c’è)”.
“Bel colpo, oseremmo dire –prosegue il Presidente-. Leggiamo di continuo proposte farraginose, prive di concretezza, come periodicamente vengono escogitate complicate architetture normative presentate come risolutive e, quando ne abbiamo la possibilità, non utilizziamo i pochi strumenti esistenti, finendo con abdicare al nostro ruolo di rappresentanti di pezzi interi della società civile (i giovani in questo caso). E’ ora di dire basta a relazioni sindacali basate su un canovaccio logoro e consunto.
“Mi rivolgo direttamente ai sindacalisti nazionali coinvolti –conclude Sbalchiero: molte volte avete biasimato il Veneto per le sue scelte che si ponevano al di là della contrattazione nazionale. I nostri accordi regionali sono stati messi alla berlina ed i sindacalisti veneti che avevano avuto il coraggio di rompere queste barriere sottoposti a severe censure. Allora vi chiedo: a che serve una contrattazione nazionale se non risolve i problemi del mercato del lavoro e le emergenze derivanti dalla crisi? Chi mette in discussione il contratto nazionale non siamo certamente noi ma chi nel sindacato pensa di vivere ancora negli anni ‘70. L’”idola tribus“ del CCNL a cui hanno sacrificato intere generazioni va mandato al macero. Che fare? Come Veneto aspetteremo non più di una settimana, confidando nella (seppur difficile) conversione “sulla via di Damasco”. Dopo di che si dovrà voltar pagina sull’assetto negoziale del settore legno. Ci misureremo direttamente con il sindacato territoriale per trovare soluzioni valide nel nostro territorio. I giovani del veneto non hanno più tempo di aspettare…”.