IL MANDAMENTO CONFARTIGIANATO DI BASSANO INCONTRA I SINDACI PER ILLUSTRARE LE PRIORITA’ (E LE PREOCCUPAZIONI) DELLE IMPRESE
Per la capillare diffusione delle varie attività nel territorio, infatti, è strettissimo il rapporto che lega il sistema economico alle amministrazioni locali, da cui dipendono normative e servizi che incidono direttamente nella vita delle aziende, così come su quella di ogni famiglia e di ogni singolo cittadino. Questi i motivi che hanno mosso, come in passato, il Mandamento bassanese di Confartigianato a incontrare i sindaci dei Comuni dell’area (Bassano del Grappa, Campolongo sul Brenta, Cartigliano, Cassola, Cismon del Grappa, Enego, Mussolente, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, San Nazario, Solagna, Tezze sul Brenta, Valstagna) portando loro le priorità di artigiani e piccole imprese emersi durante i quindici incontri comunali organizzati sui territori.
“Come Mandamento abbiamo deciso di muovere dei passi concreti, elaborando una serie di osservazioni in cui spiegare a sindaci, assessori e consiglieri comunali che cosa ci si aspetta da loro non in termini di affermazioni di principio, di slogan generici, di promesse di buona volontà, ma quanto a piani di sviluppo urbanistico, erogazione di servizi (e relativi costi) per l’energia o lo smaltimento rifiuti, prestazioni degli sportelli pubblici, modulazione di tariffe e imposte, gestione di questioni fondamentali come la mobilità, i trasporti, la sicurezza, normative relative ai vari settori merceologici”, spiega il presidente Sandro Venzo.
“Ad esempio, in materia edilizia c’è bisogno di attuare politiche che agevolino la riqualificazione degli insediamenti urbani già esistenti, non di consumare nuove fette territorio, come del resto suggerisce anche la Regione – continua il presidente-. In tema di lavori pubblici, insistiamo perché gli amministratori assegnino gli appalti di servizi e di fornitura alle nostre aziende locali per quei capitoli in cui la legge non prevede l’obbligatorietà della gara d’appalto. Inoltre, chiediamo che le attività che non presentano fattori di insalubrità e sono totalmente compatibili con gli insediamenti abitativi (acconciatura, estetica, panifici, gastronomie, pasticcerie, gelaterie, pizzerie da asporto, calzolai, sartorie, aziende informatiche) possano essere esercitate in locali a destinazione commerciale nei contesti residenziali, in quanto sicuramente concorrono al mantenimento della vitalità dei quartieri”.
Dai Comuni il Mandamento si aspetta anche uniformità nei documenti per le procedure di inizio o variazione di attività – e relativi costi – senza ingiustificati appesantimenti burocratici (basta usare ovunque lo stesso software proposto dalla Camera di Commercio) e sollecita eguale coerenza nella disciplina delle attività di acconciatura, estetica, tatuaggi e piercing, nonché maggiore attenzione al contrasto delle varie forme di abusivismo.
“Poi c’è il delicatissimo capitolo dei tributi – continua Venzo-. A cominciare dall’Imu, dove appare necessaria l’applicazione di aliquote ridotte per tutti quei fabbricati che costituiscono un bene strumentale per l’imprenditore e che sono patrimonio fondamentale nella produzione di lavoro, sviluppo, valore sociale. Un’aliquota ridotta va prevista anche per gli immobili di proprietà delle imprese di costruzione, che rappresentano un “bene merce”.
Altro esempio è la tassa di pubblicità che alcuni Comuni gestiscono da sé mentre altri si avvalgono di società esterne, col risultato di nuove trafile agli sportelli mentre dovrebbe essere possibile effettuare le pratiche di autorizzazione e pagamento per via informatica. Insomma, la prima iniziativa da prendere sarebbe – sempre e in ogni caso – quella della “tolleranza zero” nei confronti della burocrazia”.
Il presidente poi ribadisce la grande preoccupazione delle imprese per l’introduzione della Tares: “restiamo convinti che essa possa essere alleggerita se le amministrazioni punteranno al contenimento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti e degli altri servizi, unito a una maggiore efficienza del servizio. E, visto che siamo tornati in materia ambientale, c’è da auspicare che i Comuni mantengano i propositi espressi già due anni orsono quando, come Confartigianato, chiedemmo loro di appoggiare il progetto di Mobilità sostenibile per merci e persone”.
“Come si vede -conclude Venzo-, le nostre sono preoccupazioni e proposte concrete, che attendono (e meritano, crediamo) valutazioni e azioni altrettanto concrete”.