IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI NEL VENETO: 8° RAPPORTO CONGIUNTURALE 2008
30/04/2008IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI NEL VENETO: 8° RAPPORTO CONGIUNTURALE 2008 Nel 2007 l'edilizia veneta ha mantenuto i livelli di eccellenza raggiunti negli anni precedenti, con un valore della produzione oltre i 19 miliardi di euro: "Il mercato non è cresciuto, è diventato più maturo e riflessivo, sta modificandosi e diventando più selettivo, ma non c'è stata crisi" commentano Sergio Benetello e Roberto Strumendo, presidenti rispettivamente di Ceav e Ceva. E' questa la situazione fotografata dall'ottavo rapporto congiunturale sulle costruzioni in Veneto svolto dal Cresme per le Casse Edili artigiane venete.«I numeri dicono che la crescita del mercato si è fermata, ma bisogna ricordare che si costruisce il doppio di quanto si costruiva 25 anni fa. Quindi immaginare una crisi è assolutamente fuori luogo».In questo quadro il sistema artigiano nel 2007 ha contato quasi 60mila imprese attive, con un tasso di attività del 99,7%, contro il 79,6% delle imprese del settore industriale. Va segnalata la crescita del 20,5% delle società di capitali, dopo il +23,5% del 2006 e il +23,8% del 2005, a fronte di una crescita del 2,3% delle ditte individuali, confermando quella fase di profonda e positiva trasformazione già indicata negli scorsi anni."Complessivamente il settore si mantiene in buona salute, e si sta ristrutturando -spiegano Benetello e Strumendo- La riorganizzazione è in parte dovuta al rallentamento di alcuni settori, dopo anni di vertiginosa crescita. Dopo il boom e successivo crollo della costruzione di capannoni, con le opere pubbliche che proseguono a singhiozzo, ora si vive un rallentamento del mercato edilizio residenziale che ha sostenuto finora il settore. Fino al 2006 imprese e occupati crescevano; nel 2007 le imprese sono cresciute ancora, seppure meno dell'anno precedente, ma l'occupazione è calata".Rimangono numeri importanti.«La nascita di nuove imprese e la trasformazione del sistema imprenditoriale delle costruzioni verso un sistema fortemente strutturato e in grado di rispondere in modo più specifico alle esigenze del mercato è segno di vitalità. Prosegue il consolidamento a livello imprenditoriale delle imprese artigiane, con una crescita delle società maggiormente strutturate. La specializzazione, la formazione, l'informazione sono i punti di forza che le imprese artigiane possono giocarsi per mantenersi competitive in un mercato che si fa più difficile. Dove andrà il mercato domani?"Certamente molti nodi vanno ancora superati. Uno per tutti: i limiti dimensionali dell'artigianato. Il Veneto è sempre stata una regione dove si è sperimentata l'innovazione. Il settore artigiano deve promuovere con forza una revisione al rialzo dei parametri dimensionali delle imprese, per favorire sempre più l'innovazione che, come confermano i risultati del rapporto, trova nelle imprese artigiane abili e attenti interlocutori». In generale è difficile fare previsioni. Il livello produttivo potrà subire ancora flessioni, e alcuni segmenti che oggi si rimettono in moto (per esempio il settore del recupero, nell'ottica di costruire di meno e recuperare di più) compenseranno la flessione fisiologica della nuova costruzione residenziale. Il mercato promuoverà di più le imprese che sapranno specializzarsi nei nuovi segmenti».I focus di approfondimento e le stime dell'indagine del Cresme permettono una lettura di alcuni aspetti peculiari. Se il dato degli investimenti in ottica regionale evidenzia un rallentamento stimato per il 2008, l'indagine a livello provinciale ritorna dati diversi: a fronte di un netto calo per la provincia di Treviso (-7,5%) ci sono province come Verona e Venezia che mantengono i valori del 2007. E comunque non si dimentichi che leggendo i dati al netto dell'inflazione, stimata nel settore attorno al 3,5%, da una diminuzione si arriverebbe addirittura ad un leggero aumento in valori correnti.Il numero di abitazioni ultimate nel 2007 è leggermente inferiore a quello del 2006 (l'anno record), e nel 2008 calerà ancora, ma in valori assoluti si costruisce quasi il doppio del 1999. Cambia piuttosto la tipologia delle abitazioni: ci sono case più piccole e appartamenti più piccoli (mediamente 20mq in meno). E in prospettiva c'è l'incognita della domanda degli anziani, che saranno sempre di più e cercano case piccole.Se nel 2006 c'è stato lo storico sorpasso della volumetria del residenziale rispetto al non residenziale (più case, meno capannoni), nel 2008 è previsto un recupero del non residenziale, non per la costruzione di capannoni, ma di uffici ed edilizia di servizio (sanità, palestre, scuole…). Il mercato degli appalti pubblici registra nel 2007 un ritorno alla normalità, confermando il numero dei bandi a fronte di una sensibile diminuzione per il valore complessivo, a causa dei bandi per le grandi opere del 2006. I bandi per opere di minore consistenza ha permesso anche alle medie e piccole imprese di concorrere.La presenza di stranieri nel settore delle costruzioni venete è più che considerevole: nel 2005 177mila cittadini non italiani erano impiegati nell'edilizia regionale, il 27% del totale. Considerato che ben pochi di loro siedono dietro scrivanie, nei cantiere la percentuale è molto superiore. Aumentano vertiginosamente anche gli imprenditori stranieri (+137,5% dal 2000 al 2005), e il settore delle costruzioni (+273,7% nello stesso periodo) è quello prediletto: il 34,7% degli imprenditori stranieri si impegna nell'edilizia.Bilancio positivo per i Durc, i documenti di regolarità contributiva: lo strumento nato per garantire la regolarità delle aziende che realizzano lavori pubblici e privati (soggetti a concessione o Dia) sono accolti con favore dalle imprese, perché garantiscono nella concorrenza, anche se forse sarebbe auspicabile un maggiore controllo da parte degli enti appaltanti.