Gender gap e Recovery Fund. Il Movimento Donne Impresa Confartigianato ne parla il 4 novembre con il Ministro Elena Bonetti e il 6 con il Sottosegretario di Stato on. Gian Paolo Manzella
3 novembre 2020
Le misure per l’imprenditoria femminile contenute nella prossima manovra di bilancio nonché alle proposte per il Recovery Fund, in un’ottica anche di riduzione del gender gap che tocca tanto le lavoratrici che le imprenditrici. Il Movimento Donne di Confartigianato Imprese avrà occasione di approfondire questi temi grazie a due incontri.
Nel primo, mercoledì 4 novembre, la Giunta nazionale del Movimento Donne Impresa incontrerà, nella sede Confartigianato di Roma, il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e l’on. Sara Moretto. Venerdì 6 novembre, poi, il Movimento avrà la possibilità di confrontarsi con il Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, on. Gian Paolo Manzella, in merito alle misure per l’imprenditoria femminile contenute nella prossima manovra di bilancio nonché alle proposte per il Recovery Fund. Gli incontri saranno condivisi con tutti i gruppi territoriali del Movimento Donne, quindi anche quello vicentino che avrà la possibilità di portare il proprio contributo alla discussione, e si potranno seguire in videoconferenza (scrivendo a: donneimpresa@confartigianato.it).
In un contesto caratterizzato da grandi incertezze e da un sistema socio-economico danneggiato dalla crisi Covid-19, il Next Generation EU (il nuovo strumento dell’Unione Europea finalizzato a raccogliere fondi sui mercati per incanalarne l’impiego verso programmi destinati a favorire la ripresa economica e sociale) rappresenta un’opportunità unica per rilanciare il sistema sociale ed economico-produttivo del nostro Paese. Al suo interno il Recovery Fund, lo strumento più rilevante per la ripresa e la resilienza che, con i 673 mld previsti, fornisce un ampio supporto finanziario alle riforme sugli investimenti che i singoli Paesi membri tra cui l’Italia, alla quale sono destinati 208,6 mld di euro – 127,6 mld in prestiti e 81 mld in sovvenzioni, potranno utilizzare per mitigare gli effetti economici e sociali della crisi generata dal Covid-19.
Il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Vicenza sottolinea come, dai dati che si leggono quotidianamente, questi effetti saranno pagati soprattutto dalle donne. Il Movimento si dice consapevole della difficoltà del momento e dell’enorme cambiamento in atto, così come del fatto che è finita un’epoca e che se ne apre una nuova. Questo costringe tutti a un cambio di rotta che non può essere affrontato con i metodi e gli strumenti usati fino a questo momento. Il Movimento Donne Impresa ribadisce inoltre la necessità di affrontare in modo urgente e sistemico i problemi che fino ad ora sono stati affrontati parzialmente o non affrontati affatto e questo ci costringe a un cambio di paradigma politico e sociale. È ormai consolidata l’opinione che la crescita e il benessere economico sono intrinsecamente connessi con la questione di genere e che le diseguaglianze tra donne e uomini sono ostacoli al benessere condiviso. Ora più che mai – insistono le imprenditrici – serve un modello che crei le stesse opportunità di lavoro per donne e uomini tutti. Per questo è importante incontrare gli interlocutori politici e capire come sfruttare al meglio le opportunità che ci offrono strumenti come appunto il Recovery Fund.
Il Movimento Donne Impresa ribadisce che temi come la denatalità, la disoccupazione femminile, la povertà educativa, il disinteresse per l’infanzia, la mancata conciliazione tra famiglia e lavoro, l’insufficienza del welfare sociale sui servizi alla persona dall’infanzia alla vecchiaia, rimasti finora ai margini, sono divenuti temi urgenti e importanti, occupando con forza il campo delle politiche europee. Questo richiede che la questione della discriminazione di genere venga adottata dai decisori come guida e cornice normativa per le politiche sociali ed economiche su larga scala.