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Il presidente Cavion sulla Festa del Lavoro: “Per affrontare il mondo in cambiamento, anche dal punto di vista del lavoro, serve dialogo e inclusività”.

“Il 1° maggio è la giornata dedicata a quanti ogni giorno, con orgoglio, mettono il meglio di sé in quello che fanno per farlo al meglio. Per questo tra i lavoratori che oggi vanno ricordati, e ai quali va il grazie della comunità, non mancano gli artigiani e i piccoli imprenditori che rappresentano oltre il 98% delle attività produttive italiane e che hanno nel lavoro la loro caratteristica peculiare -commenta il presidente di Confartigianato Impese Vicenza, Gianluca Cavion-. A nostro modo di vedere il lavoro deve avere come caratteristica principale l’inclusività nel senso più ampio del termine perché l’impresa non è un soggetto a sé ma l’insieme di persone che a vario titolo investono nella sua crescita anche a beneficio dell’intera comunità. Per le dimensioni delle nostre imprese ogni componente si sente parte attiva come in una grande famiglia, anche in virtù del rapporto quotidiano e fianco a fianco tra l’imprenditore e il collaboratore. Quanti artigiani durante la pandemia erano preoccupati sì per il blocco delle attività ma anche per le tante famiglie che attraverso di loro potevano contare su un’entrata mensile? È questa quella che si chiama responsabilità sociale, verso il singolo e verso la comunità di appartenenza, che da sempre caratterizza l’artigianato.  Oggi si parla sempre più spesso, non a caso, di ‘capitale umano’ intendendo con questo valorizzare proprio la componente ‘umana’ dell’impresa che ne rappresenta il cuore, perché il lavoro di persone motivate, apprezzate e valorizzate, porta a risultati di successo in ogni contesto. Gli artigiani lo sanno da tempo: in tanti ora ne discutono eppure da sempre il lavoro, qualsiasi tipo di occupazione, ha una sua dignità che va riconosciuta non solo economicamente perché il lavoro rimane una delle fondamentali espressioni dell’essere umano, e al lavoro si passa gran parte del proprio tempo”.
“Ai professionisti dello scontro, quindi, preferiamo il dialogo con chi, con spirito di collaborazione e confronto, favorisce una lettura delle dinamiche del lavoro, anche criticamente costruttiva, ma mai finalizzata a un ‘noi contro voi’. La logica delle barricate ha dimostrato sempre la sua fallibilità e a farne le spese sono stati quanti nel lavoro avevano una risorsa fondamentale. Per rispetto proprio di chi si impegna quotidianamente, Confartigianato ha sempre ribadito la sua contrarietà al reddito di cittadinanza a favore del ‘reddito per il lavoro’ che favorisca l’inserimento in contesti produttivi”, continua Cavion. 

Conclude il presidente: “Oggi il mondo del lavoro sta conoscendo una nuova fase. Mancano professionalità e competenze da inserire in azienda, i giovani chiedono nuove modalità di coinvolgimento nei processi produttivi, gli occupati con qualche anno in più devono acquisire nuovi saperi per affrontare un mondo in cambiamento. Sono queste le sfide che attendono tanto gli artigiani che i lavoratori due soggetti che devono intraprendere un cammino comune, pur con le dovute differenze, per il benessere di tutti coinvolgendo anche altri soggetti, altri lavoratori, come quelli del mondo della scuola che formano i lavoratori e gli imprenditori di domani”.

Comunicato 53