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Il presidente del Raggruppamento di Vicenza, Stefano Cavaggion, interviene sul ‘caos’ viabilità ad Altavilla con l’abbattimento del Ponte di Via Paganini.

“Una fila infinita di macchine mai vista! A causa dell’abbattimento del Ponte di via Paganini per i lavori della Tav il traffico è impazzito, raggiungere il casello dell’autostrada ad Alte Ceccato è diventata una impresa impossibile così come andare da Sovizzo ad Altavilla”. È questa l’esclamazione del presidente del Raggruppamento di Vicenza di Confartigianato, Stefano Cavaggion.
Proprio in previsione di quanto sarebbe successo, la scorsa settimana Cavaggion ha avuto un colloquio con il sindaco di Altavilla, Carlo Dalla Pozza, per chiedere delucidazioni. Dal colloquio era emersa la buona volontà di Dalla Pozza di cercare di creare dei varchi momentanei, stabilendo delle fasce orarie per il transito dei mezzi pesanti nel sottopasso di Via Tabernulae.

“Il ponte di via Paganini – continua Cavaggion- resterà chiuso per almeno un anno quindi l’emergenza traffico si protrarrà almeno fino alla primavera del 2024 con tutte le conseguenze che ne derivano, in particolare per le 2.700 imprese dei Raggruppamenti di Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore i cui territori sono interessati dagli interventi per la Tav. Spostarsi da e per uno dei Comuni di quei territori, o da e per Vicenza, ora è possibile utilizzando il sotto passo di via Tabernulae o di Olmo, entrambi per altro già normalmente ‘intasati’ nelle ore di punta, con in più il fatto che il secondo ha dimensioni tali da non permettere il passaggio di alcune tipologie di veicoli”. Aggiunge Cavaggion: “Per il sotto passo di Tavernelle invece il sindaco ha disposto il divieto h24 di passaggio per i camion. Una situazione che crea non pochi problemi a cittadini e imprese”. 

“Il tempo passato negli evitabili ingorghi, infatti, chi lo paga? – domanda Cavaggion- Forse non ci si rende conto che in questa situazione un imprenditore quando esce dall’azienda sa quando parte ma non sa quando arriva. E questo ha dei costi: a chi vanno caricati i tempi di consegna, non si può pensare di accollare un costo del genere al cliente, tanto più che, preventivi fatti e confermati settimane fa, oggi con questi disagi andrebbero quanto meno ritoccati. Quindi quel costo lo deve assorbire l’artigiano anche per evitare di andare fuori dal mercato, una problematica che tocca in particolare imprenditori a breve raggio. Se prima un idraulico in queste zone riusciva a fare tre interventi in un giorno ora rischia di dover rivedere l’agenda e ridurre gli impegni giornalieri con le conseguenti perdite, in termini di ‘reputazione con il cliente’, e di entrate e conti a fine mese. Nel frattempo i costi e burocrazia non accennano a diminuire, è bene ricordare”. 

“Purtroppo ancora una volta ci accorgiamo che i pubblici uffici non riescono a fare serie programmazioni e far rispettare i tempi previsti, ritardi sulla consegna delle opere di mesi se non anni sono diventati la normalità”, incalza Cavaggion. 

“Le imprese sono favorevoli ai miglioramenti delle infrastrutture che permettono loro di stare sul mercato e di competere a livello internazionale – prosegue Cavaggion- ma è altrettanto chiaro che sono quegli stessi imprenditori ora a dover calcolare i ‘costi’ dei disagi viabilistici temporanei. Sempre che siano temporanei, quindi con scadenze certe anche per evitare l’accavallamento con altri interventi che produrrebbero un effetto domino, l’amplificazione dei problemi e una viabilità martoriata da mesi e mesi di lavori stradali”.  Confartigianato Imprese Vicenza è allarmata “l’urgenza è sotto gli occhi di tutti. Comprendiamo appieno che per la realizzazione di un’opera tanto complessa come l’Alta Velocità servano tempo e interventi, chiediamo solo che i primi siano quanto più possibile rispettati e i secondi quanto meglio programmati. È necessario quindi uno sforzo di trasparenza per non ribaltare su altri i costi di inefficienze di sistema”, conclude Cavaggion”.

Comunicato 63