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Imprese artigiane e ricambio generazionale. Facchin: “Servono interventicoordinati su vari fronti: formazione continua e tecnica, ma anche strumenti incentivanti per la continuità d’impresa o per l’avvio di nuove realtà produttive”

Oggi, per 12 euro di spesa pubblica destinati a pensioni e sanità per anziani, se ne spende 1 per giovani e famiglie. Il presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Vicenza, Alberto Facchin, parte da questo macro dato per evidenziare quanto, a un giusto sostegno a una delle fasce più fragili e in crescita del Paese, non corrisponda una visione futura, economica e sociale, del nostro Paese.
“Ci rendiamo conto che la coperta è corta ma va fatto uno sforzo. Se non si sostiene il tessuto imprenditoriale con una visione lungimirante proseguire o fare impresa per i più giovani diventerà sempre più difficile – spiega Facchin-. Formazione di qualità, istruzione tecnica professionalizzante, finanziamenti alle start up, alla ricerca e incentivi alle assunzioni dei giovani nelle PMI diventano sempre più fondamentali e determinanti per creare le condizioni necessarie per fare impresa, ma anche per la trasmissione d’impresa e, in entrambi i casi, per affrontare la rivoluzione digitale e la transizione verso la sostenibilità. Poi servono strumenti di credito concreti, mirati”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, evidenzia che in provincia l’11,2% delle imprese è stato interessato da passaggio generazionale negli ultimi 6 anni (contro il 9,1% a livello nazionale) e un ulteriore 8,1% lo affronterà nei prossimi 5. Le imprese guidate da giovani sono invece 5.563, pari al 7% del totale imprese, di cui 1.890 artigiane, con una incidenza dell’8,3% sul totale artigiano e del 34% sul totale imprese giovanili.  Quanto ai lavoratori autonomi under 35 nel vicentino sono 2.780, quasi dimezzati (-43,5%) nell’ultimo decennio (in linea con il -41,1% regionale), a fronte di una crescita del 42% dei lavoratori autonomi over 60 (che sono 6.330), incremento più ampio del +36,4% registrato a livello veneto. Infine, il dato demografico: in provincia di Vicenza i giovani da 15 ai 34 anni sono 181.571 e negli ultimi 20 anni sono calati del 13,9% (contro il -17,4% a livello nazionale), “perdendo” 29.381 persone, come se si fossero perse le città di Arzignano e Brogliano (25.601 e 4.004 residenti).
“Va ripensato il modello. Nel senso che le competenze acquisite dagli artigiani over 60 vanno integrate con nuovi saperi, e quanto i giovani apprendono in aula va integrato con quanto si può apprendere facendo. Servono perciò politiche e interventi di formazione continua da un lato e di maggior incontro tra mondo del sapere, scuola, e mondo imprenditoriale dall’altro. Il rischio concreto è di perdere alcune ‘maestranze’ uniche nel loro genere o non incentivare i giovani a raccogliere il testimone dei loro ‘padri’ – aggiunge Facchin-. Un altro aspetto da considerare poi sono le nuove figure artigianali che nascono a supporto di altri artigiani o ex novo, ad esempio, grazie alle tecnologie. In questo caso lo spirito imprenditoriale si trova a dover fare letteralmente i conti con la possibilità di mettersi in proprio. Come Movimento quindi la nostra proposta è di pensare a incentivi con strumenti ad hoc come, il credito di imposta, per i giovani che vogliono rilevare l’azienda di famiglia, subentrare in un’impresa già avviata o creare una propria attività”.

Sulla continuità d’impresa Confartigianato Vicenza, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, un paio di anni fa condusse un’indagine. Ne emerse che quasi la totalità del campione indicava nella continuità d’impresa uno dei fattori critici nel prossimo quinquennio con un terzo del campione che dichiarava di avere figure interne alla famiglia che potevano prendere le redini dell’impresa. Un altro terzo invece era aperto all’ipotesi di cedere la proprietà dell’impresa a un collaboratore interno, magari giovane. A fronte di queste evidenze Confartigianato Vicenza ha avviato “Passaggio di Valore”, servizio per affiancare l’impresa con progetti “su misura”, coinvolgendo tutte le competenze professionali necessarie.  

“Quando si parla di passaggio generazionale, infatti, è fondamentale agire con anticipo, pianificando i passi da fare con visione e scelte strategiche. Noi cerchiamo di farlo nella consapevolezza che impresa vuol dire anche opportunità di lavoro anche per altri giovani e benessere per i territori che diventano così maggiormente attrattivi”, conclude Facchin.

Comunicato 72